Si tornerà a scuola in presenza, dagli asili nido fino alla prima media, anche in zona rossa. Lo ha annunciato il premier Mario Draghi in apertura di conferenza stampa sul nuovo decreto che dovrebbe essere varato la settimana prossima ed entrare in vigore dal 7 aprile. Esclusa l’ipotesi dei tamponi settimanali a scuola, che saranno effettuati invece solo in alcuni casi. Come esclusa la riapertura di bar e ristoranti fino alle 16. E niente zone gialle, almeno fino al 30 aprile: le aree del Paese meno colpite resteranno di colore arancione, con tutti i divieti del caso. La decisione si è resa necessaria dal quadro epidemiologico che continua a preoccupare il governo. – continua sotto –
Sulle scuole Draghi ha spiegato che il ministro Bianchi “sta lavorando perché avvenga in modo ordinato”. Sul perché non vengano riaperte le scuole di ogni ordine e grado, il capo del governo ha sottolineato che “le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni”. Sul tema della scuola è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha spiegato: “Abbiamo preso la decisione di riaprire le scuole perché i dati ci danno un primissimo segnale del rallentamento dei contagi. L’Rt è sceso a 1,08, era 1.16 la scorsa settimana ed era in salita da sette settimane. Anche il tasso di incidenza su 100mila abitanti è sceso sotto i 250”. – continua sotto –
Vaccini: “Avanti con il criterio dell’età” – “Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. Il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell’età deve tornare a essere prioritario. Perché si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultra80enni che poi sono i nonni che stanno con i nipoti”. Poi ha aggiunto che su questo “La risposta delle Regioni è ampiamente positiva, ci sarà un incontro con le Regioni la prossima settimana e parteciperò anch’io. Dobbiamo lavorare tutti insieme”. “Non sono stato vaccinato. Mi vaccinerò con AstraZeneca. Mi sono prenotato per la prossima settimana”, ha detto Draghi. Sulla produzione di vaccini italiani, che saranno quattro, ha parlato di 4-5 mesi.