Il Governo introduce il fondo Salva Sport e mette in crisi il betting exchange

di Redazione

Nel settore delle scommesse sportive il betting exchange rappresenta un fenomeno di nicchia, considerando che viene proposto appena dal casino Betfair il quale detiene una quota dell’1% del mercato italiano del betting online. Allo stesso tempo annovera migliaia di appassionati nel nostro Paese, in quanto consente di scommettere senza le quote fisse dei bookmakers, ma attraverso un sistema in cui le quote sono determinate dagli utenti. – continua sotto – 

Il 18 gennaio 2021 Betfair ha bloccato i conti di gioco di alcuni clienti ad alta operatività, una decisione presa perché questi account sono giudicati insostenibili dal concessionario ADM, in quanto la nuova tassa Salva Sport sarà applicata anche al betting Exchange. Il settore ha margini veramente bassi, per questo motivo l’operatore ha scelto di ridurre l’offerta per le scommesse sportive nella modalità Exchange. – continua sotto – 

La sospensione temporanea è stata accompagnata da una dura presa di posizione dell’azienda nei confronti della misura, infatti sono stati chiesti chiarimenti da parte delle autorità di regolamentazione italiane. La preoccupazione di alcuni esponenti politici e addetti ai lavori è favorire indirettamente i siti di gambling illegali, poiché per alcuni concessionari offrire servizi di gioco a queste condizioni risulta insostenibile dal punto di vista competitivo ed economico. – continua sotto – 

Come funziona il nuovo fondo Salva Sport – Con il DL Rilancio il governo ha introdotto una misura di sostegno alle attività sportive chiamata fondo Salva Sport, con la quale le scommesse sportive verranno tassate per 18 mesi con un’aliquota pari allo 0,5% della raccolta. La nuova imposta sarà applicata al netto della tassazione unica, rivolgendosi a vari tipi di betting online o fisico, dall’ippica allo sport, con l’integrazione anche del betting exchange. – continua sotto – 

Recentemente il Consiglio di Stato ha confermato la decisione, ribadendo la legittimità della tassa Salva Sport dello 0,5% e l’inclusione del betting exchange in questa misura, nonostante le forti critiche da parte di Betfair e di altri concessionari autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’aliquota deve essere versata ogni 4 mesi, considerando tutti gli importi del banco e delle puntate, verificandone il conteggio in ognuno dei mercati individuati dalla nuova legge. – continua sotto – 

La partenza è avvenuta nel 2020 in occasione del primo lungo lockdown, con pagamento scaduto il 30 novembre, mentre il secondo versamento è da effettuare entro il 28 febbraio 2021 ed è relativo al quadrimestre settembre/dicembre del 2020. Allo stesso tempo è proprio Betfair, con una nota ripresa e pubblicata sul sito AGIMEG, ad annunciare la possibilità dell’operatore di lasciare l’Italia, qualora dovessero persistere condizioni non idonee all’attività di gambling, con una tassazione di fatto eccessiva in un settore a marginalità bassa. – continua sotto – 

Il problema del gioco illegale e la crisi dello sport – Il fondo salva sport è stato creato per supportare il mondo sportivo in questo difficile momento, con la pandemia di coronavirus che sta mettendo a dura prova la tenuta di molte piccole e medie società sportive. Un allarme è stato lanciato dal vice presidente vicario della Lega Pro Vulpis, il quale ha sottolineato le criticità in cui si trovano diversi club, soprattutto a causa della forte contrazione dei ricavi provenienti dalla vendita di biglietti. – continua sotto – 

In questo senso viene identificato anche il problema relativo alle sponsorizzazioni, infatti dal 2018 il decreto Dignità ha vietato gli accordi con le società del gioco pubblico, una scelta sostenuta con determinazione dal Movimento 5 Stelle per contrastare il fenomeno della ludopatia. Purtroppo i diritti TV non riescono da soli a colmare la diminuzione degli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni delle società di gambling, con un gap considerevole tra le grandi squadre di Serie A e i club delle competizioni minori. – continua sotto – 

La richiesta di operatori del settore e dello stesso Vulpis è la sospensione del decreto Dignità per almeno due anni, ripristinando le sponsorizzazioni dal gaming per garantire dei ricavi importanti alle società calcistiche. Il rischio nella demonizzazione del gambling è offrire un regalo al gioco illegale, con la criminalità che sta aumentando la sua presenza dell’ambiente del gioco online, favorita dalla numerose restrizioni che i concessionari ADM sono oggi tenuti a rispettare.

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