A fine giugno, quando scadranno le moratorie su quasi 300 miliardi di euro di prestiti bancari, c’è il rischio che 2,7 milioni di imprese e famiglie italiane si trovino improvvisamente sull’orlo del sostanziale dissesto finanziario con il pericolo, in base alle nuove norme Eba, di essere classificate in posizione di default. Lo denuncia la Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) spiegando che tra circa 100 giorni termina l’ultima proroga introdotta dal governo (video in alto). – continua sotto –
Stop a sospensione per quasi 300 miliardi di debiti – Scadranno, infatti, le proroghe sulla sospensione delle rate: 198 miliardi a 1,3 milioni di aziende e 95 miliardi a 1,4 milioni di cittadini, tutti congelati con una norma del CuraItalia del marzo 2020. Una misura che non potrà essere rinnovata a causa della stretta dell’Eba, l’Autorità bancaria europea, sulla gestione dei non performing loan in vigore da gennaio, che dovrà per forza essere applicata a metà anno. – continua sotto –
Lo spettro del default per famiglie e imprese – Il rischio principale è che molti tra i soggetti a cui le rate sono state sospese, quando la sospensione scadrà, non avranno la liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati e potranno essere classificati dalle banche in posizione di default. La pandemia infatti non ha rallentato né fatto slittare l’entrata in vigore di nuove norme di vigilanza sulle banche predisposte dall’Eba: sono le linee guida sulla gestione degli npl (i non performing loans) che impongono alle banche una più rigida graduatoria dei crediti deteriorati. Ed ecco quindi si vanno a colpire anche i prestiti “sospesi” con le moratorie, classificati, secondo le nuove regole europee, come esposizioni deteriorate. – continua sotto –
L’Abi a Gentiloni: “Ue prolunghi moratorie oltre giugno” – Nel frattempo, durante l’incontro tra il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, l’associazione bancaria ha chiesto che l’Europa “prolunghi i provvedimenti finanziari d’emergenza predisposti per imprese e famiglie” a causa “dell’aggravamento della pandemia”. Secondo Patuelli sarebbe “sbagliatissimo” se le moratorie dovessero già interrompersi a giugno” quando gli effetti economici del Covid sono ancora presenti.