Napoli – “Il mio contratto scade a maggio e non so da quel momento cosa farò. Eppure ho fatto un concorso, sono risultata idonea, ma resto una precaria”. A parlare è Silvia Mauro, operatrice socio sanitaria dell’ospedale Cardarelli di Napoli, che oggi ha partecipato a un sit-in organizzato dai precari della sanità fuori alla sede della Regione Campania. – continua sotto –
“Per la pandemia – aggiunge Silvia – abbiamo accettato un contratto a tempo determinato, ci siamo messi a disposizione per dare il nostro contributo. Dopo 30 anni di precariato abbiamo vinto un concorso e ora che non serviamo più ci mandano a casa. Noi siamo quelli che hanno visto morire i colleghi a causa del Covid”. – continua sotto –
Anche Salvatore Polizzi spiega di star vivendo un dramma “perché il mio datore di lavoro non mi vuole rinnovare l’aspettativa, eppure ho vinto un concorso e mi ritrovo con un contratto in scadenza, un lavoro a tempo indeterminato che ho lasciato, proroghe di sei mesi e un punto interrogativo sul mio futuro”. – continua sotto –
A protestare anche i tecnici di laboratorio come Carlo Nunneri, vincitore di concorso e precario. “Chiediamo – dice – non un classico rinnovo di un anno o di sei mesi ma un contratto di 36 mesi come chiesto dalla Cgil. Plaudono al nostro operato, in questi dodici mesi non abbiamo avuto orari, il nostro lavoro è stato fondamentale se si pensa ai tamponi da processare ogni giorno. Crediamo di meritare questo rinnovo”.