Incuranti delle regole anti-Covid, erano assembrati davanti al bancone di un bar, senza mascherine e accalcati, a Corigliano-Rossano, un comune di 70mila abitanti in provincia di Cosenza, dove vige la zona arancione. Un caso non isolato, come testimoniano le cronache degli ultimi giorni Ma stavolta non si trattava di comuni cittadini: i trasgressori, infatti, erano tutti poliziotti e sono stati sanzionati da una pattuglia di carabinieri. – continua sotto –
Come riporta “Repubblica”, i militari dell’Arma, mentre erano in servizio, si sono fermati davanti a un bar per chiedere un caffè. Lo hanno ritirato e poi sono usciti per consumarlo fuori dal locale, come consentito dalle disposizioni anti Covid. Ma sono subito rientrati perché, all’interno, avevano notato l’assembramento al bancone. Gli “assembrati”, però, erano poliziotti del commissariato cittadino: alcuni in borghese, altri invece in servizio e con la divisa. I carabinieri sono quindi intervenuti per identificarli, multandoli per inosservanza delle norme vigenti. Identico provvedimento anche per un dirigente della sanità locale che stava prendendo il caffè con loro. Disposta, inoltre, l’immediata chiusura del bar. – continua sotto –
Sulla vicenda è intervenuto Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap). “Le regole devono essere rispettate da tutti – afferma Conestà – e gli uomini e donne in divisa devono essere i primi a farlo. Detto ciò, tra le forze dell’ordine deve esserci collaborazione, cosa che a quanto pare, per via dell’esasperazione sta venendo meno. Non sappiamo come siano andate esattamente le cose e quanta gente vi fosse in quel bar, certo è – aggiunge Conestà – che ci saremmo aspettati lo stesso tam tam mediatico quando abbiamo denunciato l’assenza di dispositivi di protezione individuale o la consegna di quelli scaduti e non idonei o, ancora, la confusione sul piano vaccinale. Ci saremmo aspettati la stessa risonanza quando abbiamo denunciato le costanti aggressioni e invochiamo la dotazione del taser. Comprendo benissimo che questo non ci ridicolizza e quindi non fa notizia”.