Droga nei locali notturni di Taormina, nota località turistica sul versante ionico della provincia di Messina. Nella notte i carabinieri del comando provinciale hanno portato a termine un blitz con l’arresto di 26 persone, tutte finite in carcere, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. – continua sotto –
L’indagine, denominata “Alcantara”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, fu avviata dai carabinieri della compagnia di Taormina dopo arresto di un minore trovato in possesso di un chilo di marijuana: da quell’arresto gli inquirenti hanno individuato due distinte bande attive nel traffico di stupefacenti e capaci di “saturare – spiegano i carabinieri – il commercio di droga al dettaglio in tutta l’area turistica di Taormina”. La droga era custodita per conto di un primo gruppo criminale che ne gestiva il traffico e che aveva base logistica nel comune di Gaggi: i componenti di questa banda erano capaci di assicurare in maniera sistematica lo spaccio al dettaglio in tutti i comuni della valle dell’Alcantara della riviera ionica grazie ad una fittissima rete di pusher, uno dei quali all’epoca anche minorenne. Un secondo sodalizio, invece, aveva base logistica nel comune di Giardini Naxos ed estendeva lo spaccio sistematico al dettaglio anche nei comuni di Taormina e Fiumefreddo, soprattutto nei pressi dei numerosissimi locali notturni della riviera ionica. – continua sotto –
E’ emerso come i due gruppi criminali locali si rifornissero stabilmente di droga da catanesi, riconducibili al clan Brunetto, che ogni settimana assicuravano la consegna di carichi di cocaina e marijuana che venivano poi distribuite al dettaglio in tutti i comuni della riviera taorminese sfruttando numerosi giovani pusher: ben 16 dei 26 arrestati, infatti, hanno un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. Secondo i carabinieri, fino al lockdown, lo spaccio della droga veniva attuato in alcune note discoteche e locali della movida notturna taorminese, “sulla base dei consolidati accordi di spartizione delle piazze di spaccio tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorrino operanti nell’area limitrofa di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania, i quali alimentano e controllano anche il remunerativo mercato della droga nelle località turistiche della riviera ionica messinese”. L’indagine è stata avviata nel settembre 2018, a seguito dell’arresto in flagranza di reato di un minore trovato in possesso di un chilo di marijuana, 15 grammi di cocaina e 11 di hashish. Le successive indagini, sviluppate dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Taormina, hanno consentito di individuare la struttura delle due organizzazioni criminali. Per il gruppo criminale di Gaggi sono stati raccolti elementi utili a contestare il reato di associazione finalizzata al traffico di sostante stupefacenti a carico di otto persone, mentre altre quattro persone sono indagate per vari episodi di spaccio. – continua sotto –
Oltre 30 sono gli episodi di spaccio documentati dai carabinieri ad opera del sodalizio, diversi dei quali effettuati in favore di minorenni. Il promotore dell’associazione, come spiegano i militari, reperiva settimanalmente carichi di cocaina e marijuana da fornitori catanesi che poi venivano smerciati con la collaborazione dei due figli, uno dei quali all’epoca dei fatti minorenne, ed altri pusher stabilmente arruolati. Il sodalizio si serviva della collaborazione di alcuni ragazzi, anche minorenni, che smerciavano lo stupefacente, principalmente marijuana, a loro coetanei e che custodivano la droga ricevendo quale ricompensa alcune dosi per loro uso personale. Documentate anche alcune estorsioni commesse dagli indagati con minacce e violenza per ottenere il pagamento di somme di denaro dovute da acquirenti insolventi: in due circostanze, al fine di ottenere i pagamenti dovuti, gli indagati si sono appropriati delle auto degli acquirenti morosi, trattenendole per diversi giorni fino al pagamento del credito. – continua sotto –
Per la banda di Giardini Naxos, invece, le accuse sono di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nei confronti di 12 persone. Anche questo gruppo reperiva stabilmente la droga sul mercato catanese grazie ai contatti del capo dell’organizzazione, C.G.M., 29enne di Giardini Naxos, arrestato nel maggio 2020 dai carabinieri di Giarre in quanto ritenuto “organico” al clan mafioso Brunetto, articolazione dei Santapaola-Ercolano, egemone nella cittadina etnea, oltre che a Mascali, Fiumefreddo di Sicilia e Castiglione di Sicilia. A seguito del suo arresto, il gruppo criminale ha continuato comunque a operare nel traffico di sostanze stupefacenti, sotto la direzione del suo braccio destro, C.C., 36enne di Fiumefreddo. I legami con la criminalità organizzata catanese consentivano al gruppo di Giardini Naxos di acquistare quantità significative di droga in conto vendita per poi immetterle sul mercato nei pressi di noti e frequentati locali della movida di Taormina e Giardini, oppure mediante consegne in favore di acquirenti abituali. I proventi dello spaccio venivano consegnati al capo dell’organizzazione, che provvedeva a dividere gli utili tra gli associati reinvestendo parte dei profitti nell’acquisto di nuovi carichi di sostanza stupefacente. – continua sotto –
Anche questa organizzazione ricorreva alla violenza e all’intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico. Gli investigatori riportano, a tal proposito, un episodio di maggio del 2019: in quella occasione alcuni esponenti del gruppo criminale malmenarono un giovane che si era allontanato dal giro e che era sospettato, quindi, di poter essere un informatore delle forze dell’ordine. Il pestaggio, avvenuto all’esterno di un noto locale della movida di Giardini Naxos, fu ritratto dalle telecamere di videosorveglianza del bar che consentirono di documentare la violenta aggressione al giovane che fu colpito con un blocca sterzo e indotto a fuggire dopo aver riportato lesioni refertate in seguito con 10 giorni di prognosi. In quella circostanza i carabinieri denunciarono due degli aggressori identificati per il reato di lesioni aggravate. – continua sotto –
Nel corso delle indagini, protrattesi per oltre un anno, inoltre, i carabinieri di Taormina hanno eseguito numerosi arresti in flagranza e sequestri di droga: complessivamente sono state arrestate in flagranza 9 persone, tre sono state quelle denunciate a piede libero mentre sono stati sequestrati circa 2,5 chili di marijuana, 40 grammi di cocaina e 20 di hashish. L’operazione, attuata nel corso della notte, ha impegnato circa 200 uomini del comando provinciale di Messina, con il supporto dei carabinieri “Cacciatori di Sicilia” e delle unità cinofile del Nucleo di Catania. IN ALTO IL VIDEO