Aversa, dov’è il “cambiamento” di Golia? E quali motivazioni dietro dimissioni assessori?

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – I gruppi di maggioranza hanno “fatto i compiti” applicando il sistema del sindaco Golia di fornire notizie in apparenza importanti per distogliere l’attenzione del popolo aversano da quanto è stato prodotto nei primi due anni di amministrazione. Un sindaco eletto a furor di popolo grazie alla speranza riposta dagli elettori nella realizzazione degli impegni promessi da un candidato che, quando ricopriva la veste di consigliere comunale di opposizione, non era mai parso interessato a poltrone ma solo al bene della città. Così votare quel candidato dichiaratosi deciso a non fare accordi con nessuno, ma solo con i cittadini elettori, è stata la scelta che, in quel momento, è parsa la più giusta. – continua sotto – 

Sono bastati poco meno di due anni per rendersi conto che la nuova amministrazione agisce ripercorrendo le strade del passato. Anzi, si è perfezionata, giacché, pur non dando risposte in tempi non biblici alle esigenze della città – come per esempio per la riattivazione del mercato ortofrutticolo, chiuso dal 10 ottobre 2019, che è, ma ad oggi sarebbe meglio dire “era”, una delle principali fonti economiche di Aversa – annuncia grandi progetti che richiedono anni per la realizzazione, come il recupero dell’area nord della città ricadente nell’ambito delle palazzine dell’ex Iacp (oggi Acer). Così, dopo l’annuncio di possibili bus elettrici da utilizzare per il trasporto scolastico, dopo l’annuncio della futura realizzazione di un “Museo Archeologico della Legalità”, ora i gruppi consiliari di maggioranza chiedono di assegnare la cittadinanza onoraria a personaggi di interesse nazionale, inserendo nella richiesta anche due nomi locali. Niente da dire sulla scelta dei nomi ma caso vuole che la richiesta arrivi e venga pubblicizzata immediatamente dopo la diffusione della notizia delle dimissioni di tre assessori della “giunta di qualità” che aveva formato il sindaco dopo la sua elezione. – continua sotto – 

Una giunta composta da elementi di tale competenza, nei settori specifici, da poter davvero cambiare il volto della città e non dettata da accordi di partito. Una giunta che perde pezzi ufficialmente per dimissioni non meglio chiarite, come sarebbe normale anche semplicemente indicando motivi personali o professionali, dai dimissionari che dovrebbero essere sostituiti da consiglieri eletti, dotati di sponsor politici ma non delle stesse qualità evidenziate dal sindaco negli elementi scelti per il primo esecutivo della sua amministrazione. Una dimissione spontanea? O un dimissionamento conseguente a una, possibile e magari verificata, incapacità dei tecnici scelti? O derivato dalla necessità di tenere in piedi un’amministrazione apparsa traballante agli stessi esponenti della maggioranza, come dimostrano le tante critiche arrivate dal capogruppo consiliare del Pd Paolo Santulli? La domanda è legittima e un’amministrazione che desidera essere “specchio di legalità e trasparenza” per dare il via al vero cambiamento della gestione della città dovrebbe rispondere.

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