Aversa (Caserta) – In questi giorni è nell’occhio del ciclone. Carmine Palmiero, presidente del Consiglio comunale di Aversa, sta ricevendo critiche dai consiglieri rimasti con il sindaco (che non sono maggioranza senza il primo cittadino) per il suo comportamento istituzionale che non sarebbe “super partes”. Per meglio capire la vicenda, gli abbiamo rivolto alcune domande. – continua sotto –
Carmine Palmiero e Alfonso Golia. Sembravate una coppia inscindibile. Cosa è successo di tanto grave da trasformarvi in separati in casa? «A dire il vero anch’io ci credevo, poi evidentemente qualcosa è cambiato. Un punto fermo dei nostri programmi, miei e dell’attuale primo cittadino, quando abbiamo dato vita alla sua candidatura a sindaco, era la sostituzione in toto dei dirigenti, l’occasione per dare questo importante segnale di cambiamento ai cittadini era rappresentata dalla scadenza dei contratti a termine del 4 marzo 2020. L’epilogo è sotto gli occhi di tutti, io sono sempre più convinto della mia idea ma i dirigenti sono ancora tutti allo stesso posto, quello che occupavano con De Cristofaro, Sagliocco e forse anche Ciaramella». – continua sotto –
In questi giorni si dice che lei, con il suo comportamento in Consiglio, non sarebbe super partes. Per essere super partes, da quanto si è capito, avrebbe dovuto votare come la pseudo maggioranza? «Davvero non me lo spiego. Probabilmente l’esigenza politica di avere i numeri in Consiglio comunale ha fatto perdere di vista il rispetto e il garbo istituzionale. Ho sempre esercitato le mie funzioni di presidente del Consiglio comunale con equilibrio e imparzialità, lo dimostra il fatto che queste voci si susseguono sui giornali ma mai nessuno è venuto a contestare qualcosa nella sede opportuna, ovvero nel Civico consesso. Nonostante avessi una mia idea precisa sui temi importanti, durante la fase di votazione mi sono sempre astenuto proprio per neutralizzare il mio ruolo in quanto sono stato uno dei pochi, se non l’unico presidente, ad essere votato dalla quasi totalità dei consiglieri. Il mio comportamento voleva essere un chiaro segno di equidistanza dalle parti, ma oggi mi accorgo che una parte del Consiglio compreso il Sindaco, non riservano lo stesso rispetto per il ruolo che ricopro. Ho una coscienza politica ed è proprio in funzione di questo che il regolamento mi riserva la possibilità del voto, forse chi lancia provocazioni non ha ancora letto in modo approfondito le norme». – continua sotto –
Sempre a proposito di maggioranza, può essere definita tale una coalizione che si mantiene grazie al solo voto del sindaco, essendoci in Consiglio una perfetta parità? «Non entro nel merito della questione politica, ne resto fuori per i motivi che Le ho appena spiegato. Le posso dire cosa avrei fatto io al suo posto: non avendo più i numeri mi sarei dimesso e non avrei aspettato la “sfiducia” del 30 novembre, mi sarei dimesso il 17 agosto quando il bilancio fu approvato con nove voti. Ma per fortuna non la pensiamo tutti allo stesso modo, il sindaco ha deciso di andare avanti e io spero che questo possa fare bene alla nostra città». – continua sotto –
Ma è proprio vero che i suoi “amici” dissidenti bloccano le commissioni consiliari o già non funzionavano anche prima a causa di assessori che le snobbano e decidono senza tener conto delle stesse? «Le posso dire ciò che mi viene segnalato, in quanto tra i compiti del presidente del Consiglio vi è quello di coordinare il lavoro delle commissioni consiliari permanenti. Fino ad oggi nessun consigliere mi ha segnalato che talune commissioni, piuttosto che altre, non funzionano. Mi duole sottolineare, invece, l’assenza di alcuni assessori nonostante più volte sollecitati a presenziare. Non voglio dare un giudizio su questi comportamenti, come le dicevo prima, si tratta di rispetto e di garbo in primis nei confronti di chi rappresenta i cittadini ovvero i consiglieri comunali». – continua sotto –
In chiusura, ci tolga una curiosità: cosa fa un presidente del Consiglio comunale oltre a convocarlo e a presiederlo? «In questo momento, oltre all’attività istituzionale, sono impegnato su due fronti importanti: la Conferenza dei Presidenti dei Consigli Comunali dell’Agro Aversano e di Napoli Nord sulla Terra dei Fuochi, che vede la partecipazione di quasi tutti i Comuni interessati dallo studio dell’Istituto superiore di sanità. Martedì scorso, abbiamo stilato un programma per interfacciarci con il Ministero della Transizione Ecologica e magari avere anche il supporto del Recovery Fund per le bonifiche e la videosorveglianza. Poi c’è un’altra attività importante che ormai porto avanti dal 2016 ovvero da quando con l’ex sindaco riuscimmo a riportare il Centro per l’impiego da Casal di Principe ad Aversa. Purtroppo, però, la sede di via Pommella risulta essere inadeguata per la grande affluenza di persone che si riversano giornalmente presso l’Ente. Con l’aiuto dell’assessore De Michele e il benestare del sindaco, stiamo provvedendo a trasferire il centro in via Crispi».