Orta di Atella, sversamento illecito di rifiuti: denunciati responsabili di 2 società

di Redazione

A Orta di Atella (Caserta) i carabinieri della locale stazione, a seguito di attivazione da parte dei militari del Raggruppamento Campania – Esercito Italiano, nell’ambito di servizio prevenzione e controllo fenomeno dell’abbandono e roghi di rifiuti nei territori a cavallo tra le province di Napoli e Caserta, hanno denunciato in stato di libertà l’amministratore di una società dedita al commercio all’ingrosso di cuoio e pelli gregge lavorate ed i suoi 7 proprietari (fratelli e sorelle) di un’area di 6503 metri quadrati (foto in alto), ricevuta in eredità dal genitore. – continua sotto – 

Agli stessi sono stati contestati i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti, invasione di terreni, abuso edilizio, violazione di sigilli poiché, mediante reiterazioni nel tempo, su quell’area, ubicata sul territorio di Orta e in parte su un’area di proprietà comunale, hanno realizzato e gestito una discarica a cielo aperto di rifiuti pericolosi e non, derivanti dallo scarto di lavorazioni di cuoio e pelli, oltre ad aver abbandonato sul suolo numerosi veicoli da lavoro in disuso. Nel corso del controllo sono stati accertati, tra l’altro, la realizzazione di un manufatto privo di concessione edilizia e la rimozione dei sigilli all’area sottoposta a sequestro penale dalla Guardia di Finanza di Aversa nel 2020. L’area è stata sottoposta a sequestro penale ed affidata in custodia giudiziaria all’amministratore della società. – continua sotto – 

Sempre ad Orta di Atella, gli stessi carabinieri e militari dell’Esercito, hanno denunciato in stato di libertà una 54enne residente nella vicina Frattamaggiore (Napoli), legale rappresentante di una società proprietaria di un fondo agricolo di 7275 metri quadrati, e un 57enne, anch’egli di Frattamaggiore, amministratore unico di una società dedita alla fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l’edilizia che insiste sul predetto fondo agricolo. Ai due è stato contestato il reato di abbandono di rifiuti speciali pericolosi e avvelenamento di acque, per aver realizzato sul fondo agricolo una vasca di contenimento all’interno della quale sono stati sversati 3000 metri cubi di materiale misto calcare per la produzione di calcestruzzo, derivante dalla pulizia delle macchine operatrici. Entrambe le aree sono state sottoposte a sequestro penale e affidate in custodia giudiziaria agli amministratori delle società. – a seguire foto dell’area – 

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