Cesa, usura e minacce a imprenditore: 3 arresti

di Redazione

Cesa (Caserta) – Un prestito da 65mila euro era lievitato fino a 172mila. E per ottenerne la restituzione il debitore veniva minacciato con l’utilizzo delle armi. Con l’accusa di estorsione ed usura, aggravate dallo stato di necessità, i finanzieri del gruppo di Cassino, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord, hanno tratto in arresto tre napoletani: un uomo di Casandrino, finito in carcere, e altri due residenti a Sant’Antimo. – continua sotto – 

Dall’attività investigativa è emerso che un imprenditore edile di Cesa, che versava in difficoltà economiche, per ottenere il denaro necessario per far fronte alle spese correnti della propria azienda, si era rivolto ad un primo usuraio per ottenere un prestito e, successivamente, al fine di ripianare l’originario debito, chiesto ulteriori prestiti ad altri due strozzini, entrando così in una spirale perversa dalla quale non sarebbe stato più in grado di uscire. – continua sotto – 

A fronte della concessione di prestiti per un valore complessivo di 65mila euro, venivano periodicamente richiesti ed ottenuti interessi, con tassi usurari fino al 95%, per un importo di oltre 172mila euro. Per ottenere la restituzione del capitale e degli interessi, i gli usurai minacciavano l’imprenditore, anche con l’utilizzo di armi e, in caso di mancato rispetto dei termini per i pagamenti, prospettavano ritorsioni anche nei confronti dei suoi familiari.

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