Un imprenditore di Varese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di aver truffato le società “Aria Spa” (centrale acquisti della Regione Lombardia) e “Aler Milano” (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale), non fornendo migliaia di mascherine pagate centinaia di migliaia di euro, approfittando dell’emergenza Covid 19. Le indagini hanno ricostruito come l’imprenditore sia riuscito ad aggiudicarsi la fornitura di Dpi senza mai consegnare alcun collo. – continua sotto –
L’imprenditore risponde, insieme ad altri indagati a piede libero, dei reati di truffa aggravata in danno di ente pubblico, frode in pubbliche forniture ed autoriciclaggio. A far scattare le indagini – eseguite dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Varese – è stata una segnalazione per operazione sospetta ai fini della normativa anti riciclaggio nella quale venivano evidenziate presunte condotte illecite poste in essere da un imprenditore varesino nell’ambito di transazioni commerciali connesse alla vendita di dispositivi di protezione individuale da Covid-19. – continua sotto –
Sono emerse, da parte dell’imprenditore, condotte truffaldine, nel pieno dell’emergenza sanitaria, ai danni centrale acquisti della Regione Lombardia. L’indagato, infatti, tra marzo e aprile 2020, millantando la disponibilità di un carico di 200mila mascherine FFP3 provenienti dalla Cina, ha proposto la fornitura di tale merce, per il tramite della centrale di acquisti Aria, alla Regione ottenendone il pagamento anticipato per importo pari a 429mila euro. – continua sotto –
Gli approfondimenti investigativi, le indagini tecniche e gli accertamenti bancari hanno invece dimostrato che l’imprenditore non ha mai avuto la disponibilità di tale materiale. In una seconda circostanza, grazie all’illecita intermediazione di un dipendente di Aler, l’arrestato ha frodato l’Azienda Lombarda Edilizia Residenziale (in sigla Aler) di Milano fornendo mascherine tipo FFP2, oggetto di appalto, che sono risultate prive della certificazione e della prescritta marchiatura CE. Al termine delle indagini si è proceduto al sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma oggetto della truffa e della frode in pubbliche forniture per la cifra di 460mila euro. IN ALTO IL VIDEO