Aversa (Caserta) – «La sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Lisieux ha un contenuto decisamente articolato. Nell’accogliere l’appello promosso dal Comune di Aversa (che aveva evidenziato un macroscopico errore nella valutazione dei fatti) ne fa discendere la necessità di riesaminare le censure formulate dalla Lisieux in primo grado e che il Tar non aveva esaminato». Ad affermarlo, dopo la sentenza del CdS sulla interminabile “telenovela” della residenza per anziani Lisieux, da realizzare alle spalle dell’ospedale “Moscati” di Aversa (leggi qui), è il neo assessore al Contenzioso, Francesco Sagliocco. – continua sotto –
«Ebbene, nell’accogliere le indicate censure, disponendo l’annullamento dei provvedimenti assunti dal Comune di Aversa, – sostiene Sagliocco – la sentenza ha però chiamato l’amministrazione comunale a “riesercitare il proprio potere sull’istanza edilizia del privato”, precisando che “resta ferma, in ogni caso, la potestà di programmazione e di pianificazione del territorio in capo al Comune di Aversa, e dunque il potere di variare lo strumento urbanistico vigente o di adottarne uno nuovo, maggiormente rispondente all’interesse pubblico generale per l’intera zona G, nei limiti consentiti dall’ordinamento”». Ad intervenire anche l’assessore all’Urbanistica, Marco Villano: «Il Comune eserciterà ogni più opportuna e prudente valutazione, soprattutto in considerazione dell’iter di approvazione del redigendo Puc e degli indirizzi di programmazione urbanistica che sono stati dettati dall’amministrazione». – continua sotto –
Ciò nonostante, l’avvocato Fabrizio Perla, che rappresenta in giudizio la Lisieux, continua a sostenere che l’esito dalla sentenza «conferma il dispositivo di annullamento di primo grado e, dunque, l’annullamento del diniego del Comune del permesso a costruire». «Se il Consiglio di Stato, da un lato, accoglie l’appello del Comune ritenendo, in rito, che la delibera numero 27 del 30 giugno 2018 di classificazione di tutte le zone G come verde (compresa quella di Std Lisieux) non era stata integralmente annullata dalla sentenza 3483 del 24 giugno 2019 per ciò che riguarda la stessa Std, ha però, con la medesima sentenza, accolto nel merito la domanda incidentale della Lisieux e, pertanto, ha confermato sia la vittoriosa sentenza di primo grado (con diversa motivazione) che l’annullamento del diniego del permesso di costruire. Con la conseguenza, pertanto, che dovrà ora ancora pronunciarsi il Tar in sede di ottemperanza visto che, come osserva il Consiglio di Stato, a tutt’oggi il Comune non si è di fatto ancora pronunciato sulla richiesta della Lisieux, avendolo fatto illegittimamente sulla scorta della famosa (e annullata) delibera consiliare numero 27 del 2019». «Insomma, è dal 2013 – conclude Perla – che il Comune di Aversa oppone dinieghi illegittimi, puntualmente e sistematicamente annullati».