Aversa, Oliva su accordo Comune-Cnr: “Chi è il misterioso ricercatore?”

di Redazione

Aversa (Caserta) – Fare chiarezza sui termini dell’accordo tra Comune di Aversa e Cnr – Consiglio Nazionale di Ricerca e svelare il nome del “misterioso ricercatore” che, supportati da un altrettanto non meglio identificato “referente politico”, ha reso possibile il protocollo d’intesa finalizzato, come riferito dall’amministrazione comunale, a “creare una sinergia volta alla crescita e allo sviluppo del territorio”. A chiederlo, annunciando apposita interrogazione, è il consigliere comunale di opposizione, Alfonso Oliva, di Fratelli d’Italia, che in una nota inviata in redazione prende di mira, in particolare, il vicesindaco Marco Villano e il capogruppo de “La Politica Che Serve”, Domenico Menale. – continua sotto – 

Ecco la nota di Oliva: «Caro Direttore, i rappresentanti dell’amministrazione multicolore Golia evocano spesso i valori. Della democrazia, della partecipazione, della coerenza, della trasparenza. Quando però questi valori devono essere da loro onorati diventano vaghi, fumosi. Anzi, a volte li sviliscono o addirittura li calpestano, come nel caso che mi accingo a commentare.  Il capogruppo della lista “La Politica Che Serve”, il consigliere comunale Domenico Menale, e il vicesindaco Marco Villano (quello che ignorava le numerose manifestazioni effettuate fino a due anni fa in Casa Cimarosa), tramite il sito da Lei diretto, nell’annunciare al popolo-tutto la firma di un protocollo d’intesa con il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), hanno omesso di farcene conoscere i precisi dettagli. Menale, addirittura, nel ringraziare un nostro concittadino che, quale ricercatore del Cnr, avrebbe favorito questa intesa, non ce ne ha indicato il nome. O meglio, ne ha rivelato solo le iniziali (L.G.), come si usa con le persone che devono essere tutelate da morbose o inopportune curiosità o di cui, per inconfessabili motivi, è prudente non pubblicizzare la vera e completa identità. Menale, per di più, ha occultato anche il nominativo di quello che lui capziosamente definisce il “nostro referente del tavolo politico”, il quale, a suo dire, avrebbe collaborato con il ricercatore mascherato per redigere e concludere il protocollo. – continua sotto – 

Siamo, insomma, di fronte a sospette reticenze, a pratiche da carboneria, piuttosto che a quella trasparenza e a quella chiarezza che devono accompagnare risultati che meriterebbero la luce del sole. Per questo, egregio Direttore, credo che sia doveroso da parte loro rendere subito pubblici i nomi di tutti i partecipanti e gli autori di questa “operazione”, non foss’altro che, se effettivamente il protocollo che si proclama essere stato sottoscritto “dall’amministrazione comunale” è cosa buona e giusta per Aversa, per esprimergli la mia personale gratitudine e quella di tutta la Comunità.  Allo stato, di questo protocollo il vicesindaco Villano (quello che, insieme al sindaco, avrebbe incontrato a Roma un inesistente “segretario capo del Mibact”) non ha fornito alcuna indicazione che aiuti a comprenderne il preciso contenuto. – continua sotto – 

I due “pseudo comunicatori”, Villano e Menale, stanno quindi negando agli aversani il diritto di conoscere tutti gli esatti termini del “loro” protocollo, ed in particolare i reciproci impegni assunti dalle parti, le modalità esecutive, gli sviluppi ed i risultati attesi e quant’altro possa giovare a quella partecipazione attiva dei cittadini che spesso viene invocata e richiesta. Le dichiarazioni rese da Villano sui settori oggetto del protocollo sono, infatti, al pari di quelle di Menale, di una genericità assoluta, paragonabile a risibili brevi e succinti cenni sull’universo. Villano, infatti, nel suo intervento sul sito da Lei diretto, ha elencato un pot-pourri di tutti i campi della vivibilità e dello scibile umano, che perciò non permette in alcun modo di comprendere su esattamente cosa e soprattutto come e quando e in che misura e in quali tempi, con chi, con quali prospettive e con quali mezzi verrà attivata la collaborazione del Cnr con la nostra città. – continua sotto – 

Non mi sfugge, esimio Direttore, che le esigenze comunicative spesso non consentono di essere particolareggiati, ma, vivaddio, ora sarebbe doveroso che Menale si decidesse quantomeno a far cadere l’inaccettabile segreto sia sul nome del ricercatore aversano che avrebbe favorito la firma del protocollo sia su quello che lui capziosamente definisce “il nostro referente del tavolo politico” (ma, con quel “nostro”, Menale a chi si riferisce? Alla sua lista, al suo gruppo, alla sua maggioranza, alla giunta, all’amministrazione comunale? O è un plurale maiestatis?) e precisasse in forza di quale atto, decisione o indirizzo, quando e dove e da chi sarebbe stato sottoscritto il cosiddetto protocollo di intesa. Così come sarebbe auspicabile che l’assessore Villano, almeno questa volta, abbandonasse la pratica degli slogan dozzinali e si sforzasse di svelare i dettagli su un accordo che sinora, a parte l’atteso effetto pubblicitario, è avvolto in un ingiustificato e perciò sospetto mistero. – continua sotto – 

Tale essendo la situazione, mi permetto di consigliare a Menale e a Villano, proprio in nome della trasparenza e della partecipazione democratica, di far cadere subito ogni velo e di rendere pubblico nella sua interezza il “loro” protocollo ed i suoi sinora mascherati facilitatori, partecipanti e firmatari: gli aversani hanno il sacrosanto diritto di essere informati su questa vicenda che al momento si segnala solo per la sua ingiustificata ed equivoca oscurità. Per quanto mi riguarda, preannuncio che se non arriveranno, com’è accaduto per la ormai “famosa gita di Villano e Golia a Roma presso il Mibact, le dovute ed esaurienti precisazioni, presenterò un’interrogazione urgente».

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