Aversa (Caserta) – Auto, auto e ancora auto. Aversa, le sue strade si sono trasformate in fiumi di scatolette motorizzate che bloccano ogni cosa e, soprattutto, inquinano, inquinano, inquinano. L’amministrazione comunale, sempre più impegnata in elucubrazioni mentali che non producono nulla di concreto, se non tristi selfie, si guarda bene dal rendere noti i dati degli sforamenti documentati dalle rilevazioni delle centraline cittadine. – continua sotto –
Ad Aversa l’aria è irrespirabile. Lo smog si vede, si sente. E’ palpabile. Via Garofano è perennemente occupata da vettura con una fila che inizia all’incrocio con via Roma e termina al semaforo di viale Kennedy, la cosiddetta “Variante”. Stessa scena in via Roma, via Diaz, via Raffaello e così via. La situazione è sotto gli occhi di tutti e non è così solo quando si è passati in zona gialla, era così anche quando la Campania era in zona rossa. Nessuno, però, vede. Anzi, tutti fanno finta di non vedere quanto accade nelle strade aversane. Nemmeno le forze dell’ordine. – continua sotto –
Ma, al di là della mancata repressione, quello che spaventa è il fatto che l’attuale amministrazione arcobaleno non si accorge di quello che è il problema principe della nostra città: la mobilità. Aversa deve dotarsi di un piano generale di mobilità che includa anche parcheggi esterni alla città con un servizio di navette. C’è la fortuna di avere una città non estesissima, percorribile in pochi minuti da nord a sud, da est a ovest. Qualcuno deve mettere mano a questo settore se non si vuole che Aversa imploda. Non è possibile continuare a far finta di non vedere che la nostra città non respira, che è immobile. Chi amministra deve avere lungimiranza e non fermarsi su sé stesso, al selfie, appunto. – continua sotto –
Questa situazione segna Aversa e gli aversani che sembrano aver toccato uno dei gradini più bassi degli ultimi anni quanto a qualità della vita. Cosa è cambiato, infatti, rispetto a dieci anni fa? A cinque? Praticamente nulla. Anzi, si sta addirittura peggio con un mercato ortofrutticolo chiuso da due anni per incapacità manifesta di chi aveva affermato pubblicamente di volerlo riaprire in settanta giorni; con un servizio di strisce blu che non funziona; con i parchi Balsamo e Grassia che continuano a stare praticamente chiusi. – continua sotto –
Qualcuno si accorge che ad Aversa, sulla casa comunale è cambiato qualcosa, che si è voltato pagina? Assolutamente no. Anzi, i comportamenti si ripetono in tutto e per tutto, come, ad esempio, la “pesca miracolosa” nelle file dell’opposizione come avevano fatto Mimmo Ciaramella, la buonanima di Peppe Sagliocco e lo sfiduciato Enrico de Cristofaro. Solo che questi tre ex sindaci non avevano mai detto che non avrebbero dato vita a pateracchi. Ma, tant’è. Ora questa amministrazione, divenuta arcobaleno (e non ci si venga a dire che è ancora, se lo è mai stata, di centrosinistra), avesse almeno un sussulto di dignità. Dimentichi le “spartenze” di poltrone e cerchi di fare qualcosa per la città. Anche per non continuare a deludere quei pochi aversani che ancora ci credono e quei ragazzini osannanti, in cerca di un idolo da adorare.