La popular music e i classici antichi: seminario all’Università Vanvitelli

di Carla Caputo

Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – Giambattista Vico parlava di corsi e ricorsi storici; un’attività ciclica del tempo che leviga e forma il nostro presente. L’antichità torna e fa parte di noi, fino ad addentrarsi nella nostra contemporaneità ed influenzando, inconsapevolmente o meno, i nostri usi e costumi. E questo non accade per caso, basti pensare come alcuni classici antichi abbiano influenzato, tracciandone un tratto distintivo, la popular music. – continua sotto – 

Su questo aspetto, su cui vale la pena soffermarsi, sarà focalizzata l’attenzione, domani, 27 maggio, dal Dipartimento di Lettere e Beni culturali (DiLBeC) dell’Università degli Studi della Campania “Vanvitelli”. Dalle ore 15 alle 18, attraverso la piattaforma Teams, si terrà il seminario propriamente intitolato “La popular music e i classici antichi”. Organizzato e curato dalla professoressa di Letteratura Latina, Arianna Sacerdoti, la giornata vedrà gli interventi dei seguenti relatori: la stessa prof Sacerdoti con la relazione “Regina Spektor, Flo e gli Epo: classici antichi e popular music”; la professoressa Nadia Scippacercola, con “Il mito necessario. La figura di Atlante nei testi della popular music”, e la professoressa Alessandra Vastano, con “La musica ‘etimologicamente’ classica: i miti latini e greci nel pop contemporaneo”. – continua sotto – 

“Lo scopo di questo seminario – afferma la professoressa Sacerdoti – è quello di divulgare le ricerche scientifiche su un tema che può appassionare gli studenti. L’idea nasce da alcune mie ricerche pubblicate in sedi nazionali e internazionali. Credo – conclude – che sia importante diffondere e far conoscere la classicità ai ragazzi, poiché essa influenza ancora oggi la modernità e, anche se può sorprendere, a risentirne è proprio la musica leggera”.

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