Marcianise (Caserta) – Venerdì 28 maggio scadevano i termini per la presentazione delle osservazioni al Piano Urbanistico Comunale di Marcianise adottato con delibera di Giunta Comunale numero 64 del 15 marzo 2021. Dal 29 marzo, data di pubblicazione del piano sul Burc, sono scattati i sessanta giorni nei quali i cittadini avrebbero potuto presentare delle osservazioni. – continua sotto –
Da subito un gruppo di associazioni – ‘Civica e Libera’, ‘Marcianise Terra d’Idee’ e ‘Marthenisii Civitas Progreditur’ – ha avviato il confronto sull’adottato Puc e durante i vari incontri, con il contributo dei tecnici presenti all’interno delle associazioni, analizzato gli elaborati del piano e protocollato al Comune di Marcianise e alla Provincia di Caserta un documento che contiene osservazioni sull’iter procedurale di formazione del piano e osservazioni di carattere generale. Lo studio ha riguardato innanzitutto il raffronto tra gli obiettivi indicati nelle linee di indirizzo approvate dal Consiglio Comunale e le previsioni del piano adottato che, secondo il parere delle associazioni, “disattendono i parametri di riferimento assunti nell’atto di indirizzo”. – continua sotto –
“Innanzitutto – spiegano le associazioni – è stato evidenziato che il Puc adottato prevede una espansione in orizzontale dell’edificazione piuttosto che in verticale, non osservando le previsioni poste a tutela del contenimento dell’uso e consumo del territorio. In merito, le associazioni hanno chiesto di orientare la pianificazione al riuso e alla densificazione dell’esistente piuttosto che alla espansione, che, oltre a contribuire alla produzione di ulteriore consumo di suolo (ormai bene prezioso finito e non rinnovabile), provoca maggiori costi infrastrutturali in termini di nuove opere di urbanizzazione. Sempre in tema di contenimento dell’uso del suolo e tutela dell’ambiente le associazioni hanno evidenziato la necessità di un ridimensionamento delle aree destinate ad attività produttive, limitando l’individuazione a quelle aree già urbanizzate e limitrofe ad insediamenti esistenti. Questo consentirebbe di liberare gran parte del suolo, riportandolo alla più congeniale destinazione agricola”. – continua sotto –
In merito alla individuazione di aree per le attrezzature di interesse collettivo (verde pubblico, parcheggi, eccetera) “il Piano adottato – continua le associazioni – le localizza tutte ‘ai margini dell’insediamento urbano’, rinviando il reperimento di ulteriori aree, necessarie al soddisfacimento degli standard per il centro abitato, ad una non meglio identificata e quanto mai vaga reperibilità futura, senza una chiara identificazione negli elaborati di piano. Il Piano non perimetra, come stabilito dalla legge, le aree del territorio edificate abusivamente, né individua i singoli edifici al fine di programmare interventi di riqualificazione urbana degli insediamenti abusivi. Non è stata compiuta alcuna analisi per il centro storico della Città. Il Piano si limita a riconfermare la semplice perimetrazione geometrica del Prg degli anni 60. Sarebbe stato auspicabile, in fase di redazione del Puc, sottrarre gli immobili recenti senza alcun pregio storico ed estendere la salvaguardia a quelle aree e edifici che presentano caratteristiche storico-architettoniche”. – continua sotto –
Queste alcune delle osservazioni proposte dal gruppo di lavoro delle associazioni che vanno “nella direzione di un Piano – spiegano – che miri maggiormente alla riqualificazione dell’esistente, alla tutela del territorio e all’incremento di attrezzature di interesse pubblico, per arrivare alla redazione di un Piano che sia corrispondente alle vere necessità della città”. “Con spirito operativo e propositivo – concludono – continueremo a confrontarci e a lavorare per dare un serio contributo, nella convinzione che la partecipazione della cittadinanza sia una leva importante per realizzare più qualità sociale e ambientale delle trasformazioni urbane”.