Femminicidio nel Napoletano, Ylenia picchiata e data alle fiamme: confessa il compagno

di Redazione

“L’ho picchiata e poi ho dato fuoco alla camera da letto”. Parole di Andrea Napolitano, il 39enne di San Paolo Bel Sito (Napoli) che ha confessato di aver ucciso Ylenia Lombardo, 33 anni, il cui cadavere semi-carbonizzato era stato trovato nella sua abitazione situata in via Ferdinando Scala, nel comune dell’agro nolano. – continua sotto – 

L’uomo, che soffrirebbe di patologie psichiatriche, secondo quanto raccontano le cronache locali, da un po’ di tempo frequentava la vittima. Ai carabinieri, che lo hanno individuato grazie alle telecamere di sorveglianza ed alcuni testimoni, ha raccontato che avrebbe agito in preda ad un raptus dopo non aver ritrovato una carta prepagata di circa 15mila euro. Pensando che fosse stata Ylenia, ha iniziato a prenderla a pugni e a calci. Poi ha appiccato il fuoco in camera da letto e ha chiuso la donna nell’appartamento, allontanandosi e facendo ritorno a casa, dove si è cambiato. Successivamente è andato a comprare un giubbotto simile a quello che indossava nell’abitazione di Ylenia, strappato e sporco. I carabinieri hanno trovato le scarpe sporche di sangue sul terrazzo di casa e rilevato tracce ematiche sui pantaloni e sui pedali della sua bicicletta. Si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire se Ylenia sia morta dopo le percosse subìte oppure se fosse ancora viva quando è stato appiccato l’incendio. – continua sotto – 

La giovane era originaria di Pago del Vallo di Lauro, nella provincia di Avellino, e madre di una bimba di 11 anni che vive a Viterbo con i nonni materni. Aveva già lasciato un marito violento, attualmente in carcere proprio per maltrattamenti nei suoi confronti. Da qualche tempo viveva da sola in un’abitazione presa in fitto a San Paolo Bel Sito. Era disoccupata e lavorava saltuariamente come badante. Nel pomeriggio del 5 maggio, intorno alle 15, aveva scritto un post su Facebook: “Lascio dire, lascio fare, lascio andare. Sarà dovuto all’età o forse alla stanchezza, ma non discuto più per cercare di far comprendere me, i miei sentimenti”. Poco prima, alle 14, aveva pranzato con i compagno. Poi, alle 18, alcune persone notavano del fumo fuoriuscire dall’abitazione. Da lì a poco la macabra scoperta e l’avvio delle ricerche dei carabinieri della compagnia di Nola che, nel giro di qualche ora, fermavano il 39enne. IN ALTO IL VIDEO

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