Aversa, il 30 giugno la Giornata Mondiale del Rifugiato

di Redazione

“Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze, le loro gioie, impariamo dalla loro coraggiosa resilienza. Cosi tutti insieme faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia”. Con queste parole lo scorso 20 giugno Papa Francesco ricordava ai fedeli presenti all’Angelus, come alle comunità cristiane di tutto il mondo, che proprio quel giorno si celebrava la Giornata Mondiale del Rifugiato. – continua sotto – 

Dieci giorni dopo, nell’ambito del Progetto SAI del Comune di Gricignano di Aversa, anche nella diocesi di Aversa è stata organizzata una giornata di riflessione e sensibilizzazione con due appuntamenti, entrambi in programma per mercoledì prossimo 30 Giugno 2021. Il primo incontro, “Trait d’union…. Insieme”, è previsto per le 9:30 presso l’I.C. Romeo Cammisa di Sant’Antimo; nel tardo pomeriggio alle ore 19, la Chiesa Madonna del Rosario in Gricignano d’Aversa ospiterà la lettura partecipata con Maram al-Masri (nella foto), poetessa e scrittrice siriana. – continua sotto – 

Molto nota al pubblico internazionale grazie a diversi libri pubblicati in paesi arabi e tradotti in larga parte del mondo (Francia, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia, Germania), Maram al-Masri – che vive a Parigi dal 1982 –racconta da anni e con grande passione l’amore, il dolore delle donne e il dramma del suo popolo ed è impegnata nei movimenti di liberazione della Siria. – continua sotto – 

“Conosciamo bene i principali motivi che spingono i migranti a lasciare i loro paesi di origine”, commenta don Evaristo Rutino, “dalla fuga dalle guerre alle carestie, dalla miseria alle persecuzioni etniche o religiose. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per ricostruire un futuro in dignità. Nella fuga i rifugiati portano con sé un bagaglio di competenze, coraggio e determinazione che possono arricchire le comunità, diventando risorse preziose per la società e per il bene comune. Del resto il cielo è di tutti – conclude il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes – e perché lo sia veramente, come ci ricorda Papa Francesco, bisogna camminare insieme per un noi più grande”.

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