Sono 22 gli arrestati nel blitz antidroga “Piombai” che ha smantellato un gruppo criminale che gestiva una fiorente piazza di spaccio di cocaina e crack a Catania, in via Piombai (da cui il nome dell’operazione, centro nevralgico dello storico quartiere San Cristoforo. – continua sotto –
Come emerso dall’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania e condotta dal Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Catania – Piazza Dante, ha consentito di disarticolare un gruppo criminale che gestiva una fiorente piazza di spaccio di cocaina e crack in via Piombai (da cui il nome dell’operazione ‘Piombai’), gli introiti giornalieri erano di 10mila euro. Lo spaccio avveniva principalmente all’interno del cortile comune alle abitazioni della famiglia del capo piazza, al quale si poteva accedere soltanto attraverso due portoni blindati e che era costantemente sorvegliato da cani di grossa taglia oltre che da un avanzato sistema di telecamere attivato per proteggere gli spacciatori dall’eventuale irruzione delle forze dell’ordine. – continua sotto –
Il gruppo capeggiato dai Di Martino – La zona di spaccio nel quartiere San Cristoforo è stata monitorata per cinque mesi, da giugno a ottobre del 2020, attraverso telecamere nascoste che hanno consentito agli investigatori di ricostruire modalità di azione, organigramma e ruoli dell’organizzazione. Secondo la Dda di Catania il capo del gruppo sarebbe stato Giovanni Alfio Di Martino, che con “il costante supporto” del nipote, Giuseppe Di Martino, avrebbe trasformato la propria abitazione e l’agglomerato di immobili attigui in cui vivono i suoi familiari in un vero e proprio “fortino dello spaccio” di cocaina e crack. Il sistema di pusher e vedette era organizzato in turni: dalle 17 all’una del mattino e da quest’ultimo orario alle 7. Lo spaccio avveniva principalmente all’interno del cortile comune alle abitazioni della famiglia Di Martino che era supersorvegliato da cani e telecamere che inquadravano diverse angolazioni delle strade di accesso. – continua sotto –
Donne gestivano guadagni – Il gruppo vedeva la partecipazione anche di tre donne, fra cui la moglie e la cognata del capo piazza. Le stesse gestivano i guadagni e nascondevano il denaro incassato ma talvolta spacciavano, affiancavano e sostituivano gli uomini della famiglia nel controllo e nell’organizzazione della vendita di droga senza curarsi della presenza dei figli in tenera età. – continua sotto –
Vedette picchiate e umiliate sui social – Come accertato dai carabinieri le “vedette” della droga venivano picchiate e sbeffeggiate sui social se “poco attente” sul lavoro. Il capo della piazza di spaccio immortalava tutto con il proprio cellulare postando anche i video sui social con l’obiettivo di “avvalorare pubblicamente – sostengono dal comando provinciale dei carabinieri – la loro posizione di subordinazione”. In un caso una delle vedette era stata costretta a entrare in un cassonetto dell’immondizia o a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante. – continua sotto –
“Comandante Carabinieri: Centinaia di clienti al giorno” – “Il gruppo criminale sgominato con l’operazione antidroga portata a termine dai carabinieri di Catania “aveva trasformato un agglomerato di immobili in via Piombai, a San Cristoforo, in un vero e proprio fortino della droga, dove centinaia di acquirenti si recavano quotidianamente per potere acquistare cocaina e crack”. Lo afferma il capitano dei carabinieri Roberto Martina, comandante della Compagnia di Catania-Piazza Dante. Martina ricorda anche il “pieno coinvolgimento” di tre donne “che all’occorrenza si sostituivano agli uomini – sottolinea – anche nello spaccio, spesso con i bambini in braccio”. IN ALTO IL VIDEO