Sarebbe stato l’ex fidanzato – G.K., 34 anni, ghanese – a uccidere Tunde Blessing, la 25enne nigeriana che lo scorso maggio è stata trovata senza vita in un’area verde che costeggia una strada a Mazzo di Rho, frazione di un comune dell’hinterland di Milano. L’uomo, operaio, a metà aprile era stato lasciato dalla giovane al termine di una relazione durata circa tre mesi. I carabinieri lo hanno tratto in arresto e, su disposizione del Angela Laura Minerva, che ha accolto la richiesta del pm Grazia Colacicco, condotto in carcere. – continua sotto –
Il corpo di Tunde era stato ritrovato nel pomeriggio del 12 maggio a seguito della segnalazione di una passante ma lo stato di avanzata decomposizione aveva costretto da subito i carabinieri a collocare la morte molti giorni prima. La vittima, che si prostituiva nella zona, è stata identificata grazie alla tessera sanitaria che sbucava dalla sua borsa abbandonata accanto al cadavere e quando gli investigatori hanno inserito il nome nel database hanno scoperto che risultava una denuncia di scomparsa del 7 maggio. Quel giorno una sua amica si era presentata alla questura di Novara raccontando di non avere notizie della Blessing dal primo pomeriggio del 3 maggio, quando avevano avuto una videochiamata. – continua sotto –
Secondo quanto finora ricostruito dagli inquirenti, l’uomo l’avrebbe raggiunta sul luogo del delitto nel primo pomeriggio del 3 maggio; l’avrebbe uccisa e poi abbandonata esanime ai margini di una radura, dopo avere portato via i contanti e due cellulari. Per questo, oltre che di omicidio volontario, risponde anche di furto. In un primo momento si era ipotizzato che fosse stata strangolata con la treccia della parrucca che usava a lavoro, in realtà l’autopsia ha rivelato che è stata soffocata con un elastico. IN ALTO IL VIDEO