Una manifestazione per denunciare la crisi industriale di Terra di Lavoro si è svolta questa mattina a Napoli, sotto la sede della Regione Campania, organizzata da Fim-Fiom-Uilm. Un presidio, denuncia la Cgil, per rimarcare che a “Caserta le imprese sono in ginocchio e il loro futuro è incerto”. Da qui la richiesta che “la Regione Campania sia parte attiva, di prendere queste vertenze in mano con forza e di porsi a capo nel confronto con il governo di quella che noi definiamo una ‘vertenza Campania per l’industria'”. – continua sotto –
Per Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, in bilico non c’è solo il tessuto industriale di Caserta e Napoli “non solo Jabil e Whirlpool, ma sono tante le imprese a rischio, tanto indotto che rischia di saltare, tanti lavoratori che a ottobre non troveranno una soluzione ai loro problemi. La Regione Campania non può assistere impotente in questa fase, deve essere protagonista con politiche industriali e politiche attive del lavoro”. – continua sotto –
A fargli eco Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania, che ha parlato di come “le proteste di questi giorni sono il risultato di una diffusa desertificazione industriale, specialmente nell’area casertana, in cui le politiche attive del lavoro e la formazione vengono in realtà utilizzate come semplice forma di assistenzialismo. È arrivato però il momento di un drastico cambio di rotta” tanto da invocare l’intervento “non solo della Regione, ma del governo, dei comuni” e degli altri corpi intermedi “per ragionare e muoversi nella stessa direzione”. Per Ricci, comunque, “non bastano i soli strumenti legislativi ma occorre intervenire con risorse, con idee, con progetti. Ma soprattutto facendo sentire la propria voce nei confronti delle multinazionali e del mondo imprenditoriale che troppe volte saccheggia, va via e lascia nei guai i lavoratori”. – continua sotto –
Ad oggi, ha sottolineato Massimiliano Guglielmi, segretario generale della Fiom Campania, la maggior parte degli accordi di reindustrializzazione “non stanno funzionando”. “È finito – ha evidenziato – il tempo in cui si gestisce l’emergenza nell’emergenza, abbiamo bisogno di un governo regionale che da subito attivi un tavolo permanente di confronto, a partire dalle vertenze dell’industria metalmeccanica, in merito agli accordi che ad oggi sono stati puntualmente disattesi”. – continua sotto –
“Se fino ad ora nella nostra regione – ha ricordato Buonavita – si è gestita l’emergenza in aree come Caserta, Torre Annunziata, Castellammare, fortemente depresse, utilizzando risorse che di fatto non potranno tradursi in vere opportunità lavorative, si tratta ora di costruire un progetto organico per l’industria che punti a proposte di qualità”. “La nostra natura di sindacato responsabile – ha poi concluso la segretaria della Cisl Campania – ci porta a fare da collettore di una progettualità che, mai come in questo momento, può contare su misure normative e finanziarie che possono agevolare, in maniera importante, gli investimenti e gli insediamenti produttivi. Risorse sulle quali il sindacato vigilerà affinché siano destinate esclusivamente a processi produttivi mirati e di qualità nell’interesse del bene comune”.