G20, disoccupati e centri sociali manifestano al Porto di Napoli

di Redazione

Al porto commerciale di Napoli è in corso una manifestazione di un gruppo di appartenenti al movimento disoccupati “7 novembre” insieme ad alcuni esponenti dei centri sociali per chiedere lo stop immediato del G20 Ambiente che prende avvio oggi nel capoluogo. In questi giorni Napoli è la sede del G20 dove venti ministri mondiali discuteranno di ambiente, sostenibilità e transizione ecologica. In protesta è stata occupata l’area terminal definita “dell’inquinamento e dei licenziamenti”. Il gruppo sfila con uno striscione con su scritto “Lavoro, salute, ambiente. La vita è una sola. Insorgiamo”. – continua sotto –  

“Oggi blocchiamo il Porto di Napoli, polo strategico di tutto il Mediterraneo. La circolazione delle merci è attualmente uno dei fattori più inquinanti, da quella su gomma a quella su mare. Troppo spesso lavoratori e lavoratrici sono stati costretti a scegliere tra la disoccupazione e la tutela della vita e della salute”. Così gli attivisti della rete Bees Against G20 che rimarcano: “oggi blocchiamo il porto perché noti i recenti sequestri di rifiuti tossici nei terminal, terminal del Gruppo colosso Msc”. “500 tonnellate di rifiuti pericolosi all’interno del Terminal Soteco poi – ancora gli attivisti – altre 100 tonnellate di rifiuti tossici sapientemente occultati nei containers dell’azienda del gruppo Msc (muletti, parti di gru, pneumatici e motori). Gran parte di questo materiale altamente inquinante finiva nel fiumiciattolo Pollena, adiacente al terminal, e quindi in mare”. “I media – è la denuncia – non menzionano mai i padroni, ma questi terminal (Soteco, Conateco) da anni sono diventati, nei fatti, siti di stoccaggio e deposito di rifiuti di ogni tipo, e sono le aziende con le principali operazioni portuali nell’area demaniale dello scalo partenopeo”. – continua sotto –  

Corteo funebre con Pulcinella – Nel pomeriggio, alle 15, cittadini scenderanno in piazza Dante per denunciare l’ennesimo fallimento della politica nell’affrontare la devastazione climatica e l’estinzione di massa. “Attivisti e attiviste – spiega una nota di Extinction Rebellion Napoli con Greenpeace e Climate Save movement – insceneranno un corteo funebre a simboleggiare la morte del pianeta, degli animali e dell’immane costo in vite umane che l’inazione politica sta causando. Sarà capeggiato da Pulcinella, simbolo di Napoli, legato e martoriato dalla crisi ecosistemica e climatica. Il tutto si svolgerà in maniera completamente nonviolenta”.

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