Aversa (Caserta) – Vengo anch’io, no tu no. Ricorda la famosa canzone del compianto Enzo Jannacci la vicenda che sta vivendo il gruppo consiliare del Pd aversano dove la fazione che fa capo a Stefano Graziano sta tentando di riprendere il controllo con l’innesto di due consiglieri, Pasquale Fiorenzano e Marco Girone, eletti in “Obiettivo Aversa”, dopo aver rinunciato ad essere candidati del Pd, dove pure avevano militato. Ma, andiamo per ordine, cercando di dare un quadro chiaro di una situazione che tale non è. – continua sotto –
Con due diverse decisioni, la Commissione di Garanzia Nazionale ha deciso che sono decaduti dai loro incarichi tutti i dirigenti Pd iscritti nel 2019 che non hanno rinnovato nel 2020. In questa situazione si trovano tutti i dirigenti a vario titolo del Pd di Aversa. A rinnovare la tessera sono stati solo Paolo Santulli ed Eugenia d’Angelo. Inoltre, è stata annullata una decisione della Commissione Regionale di Garanzia, dove i tre dissidenti (Santulli, d’Angelo e Danzi) venivano solo richiamati per aver votato contro gli equilibri di bilancio. La nuova determinazione, oltre a sospendere per tre mesi Santulli, d’Angelo e Danzi, dichiara decaduto il direttivo del Pd aversano, quello che elegge il segretario, per cui Aversa è senza governo, tenuto anche conto che il segretario cittadino Francesco Gatto è decaduto perché non iscritto nel 2020. Questa, però, rappresenta solo una parte dei provvedimenti, perché i tre dissidenti avevano chiesto l’espulsione di Gatto per il famigerato manifesto volgare e della consigliera Erika Alma perché candidata pur avendo un provvedimento giudiziario in corso contemplato, come veto, nel codice etico del partito. In sostanza, il gruppo Graziano aveva chiesto l’espulsione dei tre dissidenti, rimanendo, comunque, anch’esso colpito. Da qui, una nuova strategia per impossessarsi del gruppo consiliare con la richiesta di ingresso nel gruppo di Pasquale Fiorenzano e Marco Girone. Consiglieri, nuovi iscritti del Pd, che non vollero candidarsi con il Pd all’epoca. – continua sotto –
“Come tutti sanno – ha dichiarato Santulli – non si è iscritti perché si paga la quota online, è necessaria la ratifica degli organi preposti, che per il 2021 è prevista per fine anno, considerato che le campagne del tesseramento non sono ancora state ufficialmente aperte”. “Inopinatamente, – ha continuato il capogruppo Pd – è giunta la sospensione per tre mesi perché non abbiamo votato i riequilibri di bilancio. Ovviamente, sono decisioni politiche. Si pensi che hanno sospeso, definitivamente anche la commissione di garanzia regionale, che aveva deliberato ammonendoci con un semplice richiamo. Per quanto mi riguarda voterò altre centomila volte contro i bilanci farlocchi, mi cacciassero anche dall’Eden. È curioso, però, che un organo nazionale di partito prenda decisione contro gli iscritti per ricorsi di soggetti non ha messo in campo fino ad ora. Sin dal primo momento eravamo consapevoli e convinti di avere ragione su tutta la linea. Quanto emerge dal deliberato della commissione nazionale di garanzia non lascia spazio a fantasiose interpretazioni: il partito democratico è al governo della città di Aversa, sostiene il Sindaco, la giunta e le loro scelte. Per noi è stato difficile dover spiegare ai nostri iscritti e simpatizzanti che le attività destabilizzanti perpetrate da alcuni consiglieri erano ben lontane dai principi basilari fondanti della nostra comunità democratica. Ci auguriamo fermamente che cose del genere non accadano più, e che i valori del nostro partito come il rispetto reciproco e la collaborazione non vengano più messi in secondo piano rispetto agli interessi di corrente”. – continua sotto –
Dichiarazioni giungono anche da quello che dovrebbe essere il nuovo gruppo consiliare Pd (Angelino, Alma, Fiorenzano e Girone): “Finalmente cala il sipario su questa vicenda che ha messo nell’imbarazzo più totale il Pd di Aversa in questi mesi che vedeva un pezzo del Partito in maggioranza e uno all’opposizione. La sospensione implica la decadenza dagli incarichi individuali e, altresì, la sospensione dalla partecipazione agli organi collegiali; di conseguenza, i suddetti consiglieri decadono dal gruppo consiliare del Pd. Per questo motivo abbiamo convocato una riunione del gruppo consiliare per prendere atto della suddetta delibera e, contestualmente, prendere atto dell’ingresso nel Partito Democratico dei consiglieri Marco Girone e Pasquale Fiorenzano. Si concretizza così un percorso comune che ci ha visti lavorare fianco a fianco al servizio della città”.