Il quesito “razzista” emerso durante la prova preselettiva di inglese dell’Agenzia delle Dogane sta sollevando un vespaio di polemiche. Al candidato, infatti, viene chiesto di completare in inglese una frase che comincia con “I….when I was in Naple” (qui, tra l’altro, c’è un errore, poiché si scrive Naples, ndr.), ossia “Quando ero a Napoli”, con tre opzioni, tutte che intendevano “mi hanno rubato il portafogli”. L’idea, evidentemente, di qualche “buontempone” addetto alla stesura delle domande, ritenuta da molti, tuttavia, politicamente scorretta e ispirata a pregiudizi razzisti. – continua sotto –
Sul caso arriva la condanna dell’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Mario Furore: “Legare l’immagine di un’intera città a un evento criminale può avere delle gravi conseguenze sociali perché sulla reputazione di un territorio si basano spesso anche le opportunità di investimento e, di conseguenza, anche le offerte di lavoro e il destino di moltissime persone”. – continua sotto –
“Da uomo delle Istituzioni, – sottolinea Furore – che da sempre si batte contro i luoghi comuni e le discriminazioni, condanno fermamente quello che non può essere derubricato come un mero errore e auspico che gli autori del quesito razzista chiedano scusa e si dimettano”. Tra l’altro, il grossolano errore grammaticale contenuto nella domanda (“Naple” anziché “Naples”), secondo l’eurodeputato pentastellato “la dice lunga sulla professionalità e sulla preparazione di chi ha stilato la prova d’esame”.