Spaccio di droga tra l’Alto Casertano, Orta di Atella e Crispano: stop al business dei Fargnoli

di Redazione

Nella mattinata di martedì 20 luglio, tra Alife (Caserta) e Crispano (Napoli), e nelle case circondariali di Frosinone e Ariano Irpino (Avellino), i carabinieri della compagnia di Capua, coadiuvati dal comando provinciale di Caserta, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 9 indagati, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, con l’aggravante di essersi avvalsi di un minore di 14 anni per commettere il reato. Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di una complessa indagine condotta dai militari della stazione di Vairano Scalo riguardante la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti. – continua sotto – 

Le investigazioni, iniziate nel febbraio 2018 e concluse nel mese di aprile 2020, sono state effettuate tramite servizi di osservazione, controllo, pedinamento e da una costante attività d’intercettazioni telefoniche delle utenze in uso ai soggetti indagati. Si tratta della prosecuzione di un’altra attività d’indagine riguardante i membri della famiglia Fargnoli che aveva portato all’adozione di misure cautelari in carcere. A seguito dell’arresto del padre, Robert Junior Fargnoli assumeva il controllo dell’attività di spaccio in zona, come emerso da fonti dichiarative. Quest’ultimo era riuscito a ricucire i contatti con alcuni noti tossicodipendenti locali ed avviato una nuova attività di spaccio, per poi espandere la cerchia di clienti con nuovi giovanissimi acquirenti. Nella sua abitazione era sempre garantita la presenza di uno degli indagati che poteva soddisfare le richieste di stupefacenti avanzate dagli acquirenti, anche se l’opzione principale era quella di attuare lo spaccio, al dettaglio, nelle pubbliche vie o piazze di Alife. Robert Jr. Fargnoli con l’aiuto della moglie, Filomena Marcello, del fratello Alessandro Romeo Fargnoli e di un minore di 14 anni, aveva così rapidamente ricostituito una florida piazza di spaccio, avente luogo presso la palazzina delle case popolari occupata dal nucleo familiare dei Fargnoli. – continua sotto – 

La dinamica criminale era attuata in maniera ininterrotta, sia in orario diurno che notturno, essendo i trafficanti disponibili a cedere ogni tipo di sostanza. Dopo l’arresto del fratello Robert Jr. Fargnoli, avvenuto nel luglio 2018 e la sua traduzione in carcere, nel mese di ottobre 2018, Alessandro Romeo Fargnoli aveva costituito una indipendente piazza di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, sempre ad Alife, avvalendosi della collaborazione di Nicola Vetere, detto “U’ Piccion”. Entrambi, indistintamente, ricevevano le richieste telefoniche della sostanza stupefacente dai diversi acquirenti/assuntori e procedevano successivamente anche alle cessioni al dettaglio. Tale piazza di spaccio, dai riscontri acquisiti, risulta essere stata operante almeno fino al gennaio 2019. Seguendo la provenienza degli approvvigionamenti della sostanza stupefacente spacciata da Alessandro Romeo Fargnoli e gli acquisti effettuato dal predetto, in qualità anche di assuntore della stessa, si aveva contezza dell’esistenza di un’altra piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, quindi la terza piazza di spaccio, radicata sempre nel comune di Alife, gestita da Errico Di Silvio e dalla compagna Filomena Ciarella, detta Veronica. – continua sotto – 

Dagli approfondimenti investigativi si aveva conferma che numerosi assuntori di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack, provenienti dai comuni di Alife, Piedimonte Matese, Vairano Patenora, Alvignano e Castello del Matese si rivolgevano a costoro per l’acquisto della sostanza. La piazza di spaccio era operativa sicuramente a partire dal mese di novembre 2018 e dalle dichiarazioni testimoniali rese da alcuni clienti/acquirenti risulterebbe in essere almeno fino al mese di gennaio 2020. Dal monitoraggio delle utenze in uso a Errico Di Silvio e Filomena Ciarella detta Veronica, si riusciva ad individuare a Francesco Capasso la fonte di approvvigionamento di cocaina immessa nel mercato nella zona alifana dai predetti. Capasso, a sua volta oggetto di monitoraggio telefonico, è risultato essere il reggente di una quarta piazza di spaccio, costituita principalmente in via Fausto Coppi – Parco Karol del comune casertano di Orta di Atella, presso la sua abitazione, ma anche nella vicina zona del Parco Verde di Caivano. – continua sotto – 

Nonostante il suo arresto, avvenuto nel mese di maggio 2019, l’attività di spaccio veniva proseguita dalla compagna Consiglia Facciuto e dalla madre di quest’ultima, Francesca Cipolletti, le quali si “trasferivano” nel comune napoletano di Crispano, continuando nell’attività illecita. Mediante l’intercettazione delle utenze telefoniche in loro uso, risultava possibile acquisire anche a loro carico elementi probatori quanto ai delitti di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le risultanze investigative hanno consentito di ricostruire quindi numerose cessioni di più tipologie di sostanze stupefacenti, quali crack, marijuana, hashish e cocaina, commesse in diversi comuni quali Alife, Orta di Atella e Crispano. E’ stato possibile acclarare univoci e gravi indizi di reità nei confronti di tutti e dieci gli indagati, tra cui un minore, oggi tutti colpiti da misure cautelari restrittive (tranne il minore). – continua sotto – 

Nel corso dell’indagine si è proceduto anche all’arresto di una persona in flagranza di reato, al sequestro complessivo di circa 200 grammi di varie sostanze stupefacenti, suddivise in dosi, al sequestro della somma di circa 3.500 euro, provento dell’attività illecita. Gli arrestati hanno consentito di interrompere un florido traffico criminale, capace di rendere diverse migliaia di euro al mese.

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