Caserta, Vignola: “Acquedotto Carolino per prevenzione incendi”

di Redazione

Caserta – Utilizzare l’Acquedotto Carolino per attivare una serie di progetti per la prevenzione antincendio, utilizzando le risorse idriche, le vasche di accumulo e, lungo il percorso, un sistema di idranti da attivare in caso di roghi, in tal modo si avrebbe una vera e propria linea ‘tagliafuoco’ . È l’idea dell’esperto di risorse acquifere e del loro percorso sul nostro territorio, il dottor Leonardo Ancona che è stato interpellato da Romolo Vignola, candidato sindaco della coalizione dei movimenti civici “Speranza per Caserta”, “Io Firmo Per Caserta” e “Per” (Le Persone e la Comunità). – continua sotto – 

«In primis – spiega Vignola – va espresso un ringraziamento a tutti coloro che, rischiando la vita si sono attivati per spegnere questo incendio devastante sui nostri Tifatini e ai volontari del Wwf che hanno segnalato i due presunti piromani fermati oggi. Ma al di là dell’emergenza, ritengo che questo problema enorme – sia dal punto di vista dell’ambiente sia per gli animali che muoiono in queste circostanze drammatiche – vada affrontato con la prevenzione e su tale possibilità ho interpellato Leonardo Ancona, esperto del settore, che conosce bene le risorse acquifere e il loro percorso sul nostro territorio. – continua sotto – 

«Siamo in piena crisi incendi e i nostri Monti Tifatini sono sempre oggetto di eventi distruttivi, una proposta interessante – ha dichiarato Ancona – potrebbe essere quella di utilizzare l’Acquedotto Carolino per attivare una serie di progetti per attività antincendio. L’Acquedotto, grandiosa opera vanvitelliana patrimonio Unesco, nella parte finale dei suoi 38 km di percorso dalle falde del monte Taburno alla Reggia di Caserta, attraversa il nostro territorio nelle frazioni pedemontane da Garzano passando per Tuoro, Santa Barbara, Casolla fino al Mezzano con un tracciato che taglia quasi in due i monti Tifatini: l’idea – prosegue Ancona – sarebbe quella di utilizzare la risorsa idrica realizzando delle vasche di accumulo lungo il percorso con un sistema di idranti da attivare in caso di incendio. Inoltre – ha concluso l’esperto – il tracciato dell’acquedotto, chiaramente pulito e recuperato potrebbe avere una funzione di vera e propria linea “tagliafuoco”. Resta inteso che il tutto andrebbe concordato con la Reggia di Caserta che è l’ente titolare del possesso del bene». Azioni di sistema e sinergie fuori da ogni slogan, le buone prassi che ha in mente Vignola mettendo in campo le professionalità casertane e le loro preziose esperienze.

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