Aversa (Caserta) – A 32 anni dalla sua uccisione, la figura di Jerry Masslo continua ad essere presente nella memoria di quei tanti che c’erano il 25 agosto del 1989. Masslo, rifugiato politico proveniente dal Sudafrica, aveva trovato riparo a Villa Literno, in via Gallinella, dove viveva in un casolare diroccato insieme a tanti altri immigrati. Si dovevano effettuare la raccolta di pomodori e il “tunno”, la piazza di Villa Literno, era il luogo di reclutamento di questi schiavi invisibili. Nella notte tra il 24 e 25 agosto un gruppo di balordi del luogo tentò una rapina contro i “neri” che avevano appena ricevuto la paga settimanale. Masslo morì nel corso della rapina. – continua sotto –
Una morte non inutile che servi a squarciare il velo che copriva questa realtà. Ci furono i funerali di stato e qualcosa iniziò a cambiare. Sul litorale Domizio grazie all’impegno di diversi medici, in particolare del sindaco di Casal di Principe Renato Natale e dell’aversano Corrado La Rocca, fu creato un ambulatorio per dare assistenza sanitaria alle migliaia di fantasmi come Jerry Essen Masslo. La Politica nazionale iniziò ad interessarsi della dura realtà dei migranti che vivevano in condizioni che definire precarie era un eufemismo. – continua sotto –
Ad Aversa, nell’anniversario dell’assassinio di Jerry Masslo, la Libreria il Dono e la Caritas diocesana, nel Giardino della Memoria Parlante all’interno dell’area verde della Caritas, hanno organizzato la commemorazione del bracciante sudafricano. Masslo, infatti, è una delle figure principali del Giardino della Memoria della Caritas che vede, tra gli altri, anche la presenza di figure quali il testimone di libertà Valerio Taglione, venuto a mancare lo scorso anno, e il giovane ricercatore ucciso al Cairo Giulio Regeni.