Due uomini M.F., di 30 anni, e L.S., di 34, entrambi di Castel Volturno (Caserta), sono stati arrestati nei giorni scorsi a Monaco di Baviera dalla polizia tedesca per appropriazione indebita e riciclaggio ed altro. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, i due si munivano di carte di identità e carte di credito contraffatte e, una volta giunti in treno nella capitale della Baviera, prendevano a noleggio delle auto di grossa cilindrata per poi guidarle fino in Italia dove venivano modificate nei numeri di telaio e nei documenti di circolazione. – continua sotto –
Secondo gli inquirenti tedeschi, l’operazione era stata compiuta già in passato diverse volte, anche da altre persone, per cui si era formata una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di auto rubate. Fino ad oggi il personale addetto delle società di noleggio non si era mai accorto di nulla, ma stavolta le cose non sono andate per il verso giusto. Il proprietario dell’autonoleggio tedesco, avendo dei sospetti, ha contattato la polizia locale che, dopo aver riscontrato come i documenti e le carte di credito fossero contraffatti, ha arrestato i due trentenni, conducendoli nel carcere di Monaco di Baviera dove tuttora si trovano in attesa dell’udienza di convalida o del giudizio direttissimo. Avvertite, nel frattempo, da parte degli inquirenti, le autorità consolari italiane presenti a Monaco di Baviera che, a loro volta, hanno informato le famiglie dei due italiani arrestati, le quali hanno incaricato della difesa l’avvocato Raffaele Crisileo che opererà in sintonia con il collega tedesco Markus Meissner. – continua sotto –
La storia si ripete ed è vero che esistono corsi e ricorsi storici. Venti anni fa proprio l’avvocato Crisileo affrontò un caso simile, a Francoforte, avvenuto sempre con le stesse modalità. Anche all’epoca furono tratti in arresto due uomini di Castel Volturno che, dopo diversi giorni di detenzione, vennero scarcerati dal giudice tedesco dietro pagamento di una congrua cauzione. Anche questa volta gli avvocati, quasi sicuramente, faranno ricorso all’istituto della cauzione (vigente in Germania e in altri Stati, non in Italia) per scarcerare i loro assistiti.