Poggiomarino, avevano pianificato omicidio di uomo del clan rivale: 3 arresti

di Redazione

 I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione, oggi, nel carcere di Secondigliano, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli il 2 agosto scorso nei confronti di un 38enne, di un 28enne e di un 26enne, tutti di Poggiomarino e già noti alle forze dell’ordine, appartenenti a un gruppo criminale di neo-formazione capeggiato dall’ex collaboratore di giustizia Carmine Amoruso, già appartenente al clan Giugliano. – continua sotto –

Sono accusati di ricettazione e porto e detenzione di armi da fuoco comuni e da guerra, aggravati dalla finalità mafiose di arrivare a un radicale controllo del territorio nell’area di Poggiomarino anche attraverso l’omicidio di Raffaele Carrillo, 38enne appartenente alla rivale consorteria criminale capeggiata da Rosario Giugliano e pure operante a Poggiomarino. L’ordinanza ratifica e avvalora il decreto di fermo, emesso il 30 luglio scorso dalla Procura antimafia di Napoli nei confronti dei tre. Il provvedimento di fermo scaturiva da un’articolata attività d’indagine, condotta dal nucleo investigativo del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata e coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, che aveva permesso di raccogliere numerosi elementi indiziari in ordine alla pianificazione, da parte degli Amoruso, dell’omicidio di Carrillo, secondo loro responsabile di voler eseguire azioni di fuoco nei loro confronti. – continua sotto –

Il piano è stato sventato dalla tempestiva individuazione delle fonti di prova in ordine alla raccolta delle armi ed alla rapida emissione del provvedimento di fermo che ha di fatto impedito, anticipandola, la realizzazione dell’azione di fuoco. Allo scopo, infatti, i tre indagati avevano già recuperato due fucili, sequestrati in seguito a perquisizione domiciliare, e 2 pistole – una semiautomatica marca Steyr calibro 40 e un revolver marca Smith & Wesson calibro 38 special – anche queste sequestrate nel corso della perquisizione eseguita dai militari nell’abitazione degli Amoruso in sede di esecuzione del fermo. IN ALTO IL VIDEO

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