Dopo cinque giorni di polemiche e scambi di accuse, è arrivato al termine il rave di Mezzano, nel Viterbese. Nel corso della notte infatti sono stati molti i mezzi che hanno lasciato la zona. Le ultime persone rimaste, circa 250, se ne sono andate nel corso della mattinata. “L’area è stata liberata. Non c’è più nessuno all’interno”, ha fatto sapere il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti. “Non posso che esprimere soddisfazione – ha sottolineato il primo cittadino -. Il ministro Lamorgese, che mercoledì pomeriggio mi ha contattato personalmente, ha mantenuto l’impegno preso di liberare l’area entro oggi. Le operazioni si sono svolte nel massimo rispetto delle persone. Ora sono già al lavoro per rimuovere al più presto i rifiuti lasciati nel terreno”. – continua sotto –
Nelle prime ore del mattino, hanno spiegato dalla Questura viterbese, le forze dell’ordine si erano avvicinate al sito del raduno verificando una ridotta presenza in loco: le persone rimaste erano quindi state identificate ed invitate ad allontanarsi. “La pressante attività di mediazione in corso fin dall’inizio dell’evento, unita ad un monitoraggio incessante delle zone di accesso al sito – hanno fatto sapere le forze dell’ordine – ha consentito un allontanamento controllato dei partecipanti all’iniziativa”. – continua sotto –
Due giovani partecipanti al rave party sono stati ricoverati in stato di agitazione negli ospedali di Pitigliano e di Grosseto. Stando a quanto emerso, i medici stanno cercando di capire la causa clinica delle patologie, anche risalendo, se possibile, a definire l’eventuale ingestione di sostanze alteranti. I due pazienti sono sotto osservazione. A Pitigliano è stata anche ricoverata una giovane per ubriachezza ma poi è stata dimessa in poche ore. Le forze dell’ordine hanno sequestrato a carico di due cittadini olandesi un furgone con rimorchio contenente materiale acustico e gruppi elettrogeni. Un secondo furgone è stato sequestrato a due italiani bloccati dopo aver tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi di uscita dell’area. – continua sotto –
L’attenzione sul rave party, iniziato nella notte tra il 13 e il 14 agosto al confine tra Lazio e Toscana, era scattata dopo l’allarme per la scomparsa di un giovane, Gianluca Santiago, 25 anni, inglese ma residente a Reggio Emilia. Ritrovato poi, il giorno successivo a Ferragosto annegato nel lago di Mezzano. Nel terreno di circa trenta ettari, si sono radunati oltre ottomila partecipanti provenienti da tutta Europa, nella totale inosservanza delle normative anti Covid. Diversi gli appelli al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese perché si intervenisse per interrompere lo «Space travel»: questo il nome del party. Che neanche di fronte alla morte del giovane partecipante è stato interrotto. E che, a detta del proprietario del terreno, Piero Camilli, è stato organizzato a sua insaputa. «Me li sono trovati tutti lì all’improvviso una mattina — ha riferito —: erano tutti ubriachi e drogati. Ho chiamato le forze dell’ordine ma nessuno era intervenuto».
La procura di Viterbo, intanto, ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato, in relazione al decesso di Santiago, avviato accertamenti, anche in collaborazione con le polizie di altri paesi europei, per identificare gli organizzatori del rave, e sollecitato dall’assessorato alla Sanità della Regione Lazio per accertare eventuali responsabilità riguardo la violazione delle norme anti Covid, specie nell’ipotesi in cui si possa sviluppare un mega focolaio. IN ALTO IL VIDEO