Abbattimenti a Casal di Principe, Procura: “Immobile era a rischio crollo, abbiamo tutelato occupanti”

di Redazione

Casal di Principe (Caserta) – Dopo aver chiarito che entrambi i nuclei familiari interessati dagli abbattimenti del manufatto abusivo in via Ancona, a Casal di Principe, avevano già reperito soluzioni abitative alternative (leggi qui), e che pertanto non vi erano i presupposti per accordare un ulteriore rinvio chiesto dal sindaco Renato Natale, che ha rassegnato le dimissioni per protesta, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ribadisce la situazione di pericolo che vivevano gli occupanti dell’immobile. – continua sotto – 

“Durante le disposte operazioni di abbattimento – fa sapere la procuratrice Maria Antonietta Troncone – è stata constatata da tecnici qualificati l’assoluta precarietà dell’opera edilizia e, pertanto, la inidoneità statica e sismica della struttura ire corso di demolizione. Di fatto, tale inidoneità era derivante: dalla carente presenza di armatura d’acciaio in travi, pilastri e nodi strutturali, in particolar modo in travi di calcestruzzo armato (ed in alcuni casi con assenza totale di armatura); nonché da altre probabili anomalie, da primo esame visivo, come la bontà del cemento utilizzato e condizioni peggiorative, come l’eccessivo teso del massetto sottopavimento inoltre sfornito di reti elettrosaldate per la ripartizione dei carichi”. – continua sotto – 

Nell’immagine fornita (guarda in alto), si riscontra (freccia in alto) il massetto sottopavimento nelle campate, di altezza eccessiva e senza presenza di reti di armatura, considerato elemento secondario peggiorativo. Invece, con la freccia in basso si evince l’assenza di armatura su sezione di trave orizzontale del telaio strutturale. All’interno della detta sezione della trave, non vi è presenza della ‘minima armatura’ né longitudinale ai lembi superiore ed inferiore, né trasversale imposta dalla normativa vigente in materia, in condizioni statiche od a maggior ragione in condizioni sismiche. – continua sotto – 

“Pertanto, – continua la procuratrice – le critiche condizioni dell’immobile lo rendevano del tutto insanabile. Difatti, la zona è coperta da diversi vincoli: vincolo sismico, zona agricola e di inedificabilità dal piano regolatore comunale. Tali carenze strutturali hanno ancor più conclamato lo stato di pericolo in cui versava l’immobile che avrebbe potuto essere interessato da crollo, con pericolo per coloro che lo occupavano e per la comunità circostante”. Nel concludere, viene ribadito che “il rinvio concesso per l’esecuzione della demolizione dal 29 marzo 2021 (data inizialmente prevista) al 2 settembre 2021, anche in relazione di tali condizioni, non era suscettibile di ulteriori proroghe, essendo prevalente l’interesse prioritario al incolumità fisica”.

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