Aversa, case nell’area Texas. Santulli: “Apporre vincolo storico-artistico”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Far apporre all’edificio che ospitava la fabbrica aversana della multinazionale statunitense dell’elettronica “Texas Instruments” il vincolo storico-artistico per evitare l’ennesima colata di cemento, ancorché legittima, ad Aversa. A chiederli il capogruppo Pd ed ex parlamentare Paolo Santulli in una nota inviata al sindaco, all’assessore all’Urbanistica, al presidente della relativa commissione consiliare e al presidente del Consiglio comunale. – continua sotto –

«Tenuto conto – afferma Santulli – delle notizie di stampa che riportano la notizia in base alla quale i proprietari della ex Texas avrebbero vinto la causa e che quindi al posto della storica fabbrica di viale Kennedy, in applicazione del Piano casa regionale, si realizzerebbe un insediamento abitativo, ho chiesto loro di attivarsi con immediatezza per chiedere alla Soprintendenza dei Beni Culturali di apporre il vincolo storico/artistico alla struttura in oggetto,  per preservarla in virtù della sua valenza storico-artistica, in quanto progettata da Pier Luigi Nervi, professionista di chiara fama di cui nessuno può disconoscere il valore, con i suoi numerosi riferimenti nella storia dell’Architettura». – continua sotto –

L’assessore al ramo, Marco Villano, ha dichiarato di essere in attesa della certificazione che attesti la paternità del progetto a Nervi. Intanto, sulla casa comunale l’attuale maggioranza sembra essere sull’orlo di una crisi di nervi non riuscendo a trovare tracce sulla volontà dell’amministrazione di non presentare l’istanza di fissazione di udienza dell’appello davanti al Consiglio di Stato. Decisione che ha portato alla conferma del giudizio di primo grado, ossia dell’annullamento della delibera del consiglio comunale del 2010 con la quale si escludeva dall’applicazione del Piano Casa regionale nelle aree a destinazione industriale. Sia il sindaco Alfonso Golia che l’assessore Villano, a oramai quattro giorni dalla diffusione della notizia, ancora si riservano di fare dichiarazioni se non quella di confermare la volontà di consumo di suolo zero nel Puc in via di redazione per il quale poco o nulla ha fatto l’attuale amministrazione in questi due anni. Questa mattina l’amministrazione incontrerà il legale che l’ha rappresentata in consiglio di stato e si chiarirà, finalmente, se e chi ha “dimenticato” di presentare la oramai famigerata istanza di fissazione di udienza. – continua sotto –

Ma i politici tutti sembrano essere poco credibili in questa vicenda. Tutti ne parlano come una novità di oggi e nessuno che dica (o si renda conto) che la sentenza del Tar del 2010 è esecutiva e regolarmente applicata dello stesso Comune da sette anni, ossia dal 2014. Il Comune, infatti, da anni ha autorizzato molti interventi proprio facendo applicazione di quella sentenza Tar, solo che non si chiamavano Texas e allora a nessuno è importato più di tanto. Sulla vicenda da registrare una dichiarazione dell’ex assessore della giunta Ferrara, Luca de Rosa, che sull’argomento si è più volte pronunciato: «Un’area di importanza strategica per la città viene consegnata nelle mani della speculazione edilizia privata. Un peccato capitale, un crimine politico, con l’aggravante imperdonabile dell’ignavia. Come è possibile che nessuno sul Comune si sia “ricordato” di scrivere al Consiglio di Stato? Dimenticanza? Gli interessi economici sono troppo grandi per poterci credere». «Quello che è accaduto – ha dichiarato il consigliere di Fdi, Alfonso Oliva – è di una gravità assoluta e va monitorato con grandissima attenzione. Un sindaco non può non sapere. Ci sono migliaia di cause ma quelle delicate che hanno un riverbero sociale ed urbanistico sono davvero poche e su codeste non è possibile non essere attenti». «L’omesso invio della istanza di prelievo in questa vertenza – ha continuato Oliva – è una responsabilità gravissima è una omissione che dovrà necessariamente avere un responsabile: il sindaco deve riferire alla città, chiedere scusa e dimettersi altrimenti c’è chi potrebbe pensare che sia complice e che questa sia la sua idea del Puc. Illo tempore il responsabile dell’Utc si dimise e l’attuale segretario del Pd, Gatto, che era consigliere comunale, fece ferro e fuoco: oggi che farà? La solita doppia morale».

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