L’endometriosi quale patologia invalidante che si trasforma in male sociale e oscuro per tante donne, fa meno paura grazie ad una serie di cure ed accorgimenti che saranno al centro del convegno dal titolo “Endometriosi: ostacolo superato” in programma per la mattinata di sabato 2 ottobre alla Casa di Cura “Villa Fiorita” di Capua (Caserta). – continua sotto –
Ad aprire la giornata di studi saranno i saluti di Raffaella Sibillo, presidente del consiglio di amministrazione della clinica capuana, e di Pierluigi Pozzuoli, coordinatore del reparto di ginecologia e ostetricia della casa di cura; mentre l’introduzione e la presentazione del convegno saranno curate da Giuseppe Perrella, direttore sanitario della struttura.
I lavori, sotto la direzione scientifica di Rosalba Gallo, aiuto del reparto di Ginecologia e responsabile del relativo ambulatorio di Villa Fiorita, si svilupperanno attraverso due sessioni, presiedute da Pierluigi Maria DʼOnofrio, responsabile della Diagnostica e Chirurgia ginecologica, e moderate da Italo Ardovino, responsabile della Chirurgia laparoscopica pelvica presso la Casa di cura Santa Rita di Avellino, e de Luigi Improda, responsabile della Chirurgia oncologica della pelvi presso l’Università Federico II di Napoli.
Le relazioni della prima sessione saranno tenute, nell’ordine, da Marilena Mone su “Approccio e supporto psicologico alla paziente affetta da endometriosi”; Michele Renzo “Etiopatogenesi dellʼendometriosi. Correlazione tra endometriosi e sistema nervoso autonomo”; Adnan Abu Samra su “Prelievo e conservazione di ovociti nella paziente affetta da endometriosi”; Giuseppe Valente e Rosa Di Meo su “Diagnositca ecografica e classificazione Iota. Lesione endometriosica: Quando terapia medica e quando terapia chirurgica?”; Daniela Berritto su “Risonanza magnetica”; Errico Perillo su “Laparoscopia diagnostica”; Francesco Cosentino su ” Utilizzo del verde indocianina nella chirurgia dellʼendometriosi profonda”; Francesco Improda su “Endometriosi ovarica e rischio oncologico”. – continua sotto –
La seconda sessione vedrà gli interventi di Anna Rauso su “Correlazione tra celiachia ed endometriosi”; Crescenzo Maria Muto su “Endometriosi intestinale”; Gianfranco Ferriero su “Markers biochimici”; Andreina Ingicco su “Iperestrogenismo ed endometriosi: valori ematochimici di riferimento”; Mario Surdi su “Probiotica nell’endometriosi”, e Teresa Guardascione su “Estrogeni e fitoestrogeni nell’alimentazione”. Al termine della degustazione dello spumante “Embratur” metodo classico “Pas-Dosè” dell’azienda Fulget Vita, presentata dall’enologo Vincent Renzo, seguirà il dibattito tra gli esperti e, dopo il questionario Ecm, la chiusura dei lavori.
“La malattia endometriosica è caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale in distretti organici estranei alla cavità uterina. Le tecniche diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche, permettono oggi di riconoscere e curare i soggetti che ne sono ammalati, in tempi e modi favorevoli al miglioramento della qualità di vita delle pazienti”, dichiara Raffaella Sibillo, presidente del Cda di Villa Fiorita di Capua.
“Karl von Rokitansky fu il primo ad identificare l’endometriosi al microscopio nel 1860. Si tratta di una presenza anomala di tessuto endometriale in organi diversi. C’è stata molta ignoranza e confusione circa questa patologia. Secondo l’Aie (Associazione Italiana Endometriosi), in Europa 4 milioni di donne in età fertile (di cui 3 milioni in Italia), soffrono di endometriosi e la diagnosi corretta non arriva in tempi brevi perché spesso sottovalutata. Oggi riconosciuta come male sociale, ed inserita nelle tabelle Inps tra le patologie invalidanti, l’Endometriosi fa meno paura, perché non più un male oscuro”, spiega Rosalba Gallo, responsabile scientifico della Giornata.