“Verso un NOI sempre più grande”. È questo il tema scelto da Papa Francesco per celebrare la 107esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che ricorrerà domenica 26 settembre. Le celebrazioni principali si terranno a Loreto, ma in tutte le realtà diocesane non mancheranno iniziative per sensibilizzare il territorio e le parrocchie.
Nel messaggio diffuso per l’occasione, Papa Bergoglio mette in guardia dai nazionalismi “chiusi e aggressivi” e dall’individualismo radicale, che penalizzano soprattutto i più deboli, ovvero “stranieri, migranti ed emarginati, che abitano le periferie esistenziali”. Da qui l’appello del Sommo Pontefice a sovvertire la logica dei “muri che ci separano” affinché “non ci siano più gli altri, ma solo un noi”: un’unica, grande umanità capace di costruire “un futuro di giustizia e di pace”, assicurando che “nessuno rimanga escluso”.
“Ringraziamo il Santo Padre perché riesce sempre a indicarci nuove vie di riflessione per il nostro impegno pastorale e comunitario”, dichiara don Evaristo Rutino, direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes. “La costruzione di un ‘noi’ universale può e deve diventare realtà innanzitutto all’interno della Chiesa, chiamata a fare comunione nella diversità”.
La Giornata Diocesana del Migrante e del Rifugiato, organizzata dagli uffici diocesani Migrantes e Caritas, sarà vissuta domenica 26 nella Parrocchia Madonna del Rosario, a Gricignano. Dopo un momento di accoglienza, alle ore 11.30, ci sarà la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, nel corso della quale è prevista una finestra riservata alle testimonianze di alcuni fratelli immigrati. Un momento di fraternità concluderà la mattinata. “La chiesa deve uscire per le strade della periferie esistenziali per accogliere, curare e integrare chi è smarrito senza paure e pregiudizi. Tutto ciò per far sì che non ci siano più altri, ma solo un noi universale. È così che, come c’insegna Papa Francesco, la Chiesa può davvero diventare sempre più cattolica”, conclude il direttore della Caritas diocesana, don Carmine Schiavone.