Parete (Caserta) – Portano via con le sole minacce uno smartphone da un ragazzino per poi lasciarlo in un cespuglio poco lontano dove lo rinvengono i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Aversa coordinati dal maggiore Ivano Bigica. Un episodio, avvenuto a Parete, che lascia perplessi, a cavallo tra un’azione criminosa e un gesto di una banda di bulli, di poco più grandi delle vittime, che ha preso di mira un gruppo di giovanissimi intenti a chiacchierare in strada nella tarda serata di un settembre ancora caldo. Oltre al cellulare sarebbero state portate via anche poche decine di euro, ma la circostanza non è stata confermata. – continua sotto –
Secondo una prima ricostruzione operata dai militari, che stanno indagando per risalire agli autori del singolare colpo, un gruppetto di ragazzini, tutti minorenni, si stava intrattenendo, intorno alle 22.30, in via Vittorio Veneto, di fronte alla scuola privata Decroly. Le solite chiacchiere sulle vacanze oramai agli sgoccioli e sulla ripresa della scuola. Qualcuno di loro mangiava patatine. Insomma, una serata come tante altre. Una tranquillità rotta, ad un tratto, dall’arrivo di tre ragazzi di qualche anno più grande rispetto a quelli della comitiva scelti come vittime. Minacciando ritorsioni violente, ma senza estrarre armi, secondo quanto riferito dagli investigatori, i tre si sarebbero fatti consegnare i pochi spiccioli che i ragazzi avevano in tasca e un cellulare di ultima generazione per poi allontanarsi indisturbati. Le vittime hanno allertato immediatamente i carabinieri del posto che, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Aversa, sono giunti velocemente sul posto, mettendosi sulle tracce dei rapinatori. I militari hanno battuto la zona e dopo qualche minuto hanno rinvenuto il cellulare sottratto al ragazzino in un cespuglio poco lontano dal luogo in cui era avvenuta la rapina che, secondo i militari, sarebbe più da attribuirsi ad un atto di bullismo che di delinquenza minorile. – continua sotto –
In ogni caso, un episodio da non sottovalutare quale che sia la natura. Bullismo o delinquenza giovanile non possono non impensierire. Questo soprattutto se si pensa che azioni di questo tipo sono frequenti nei comuni dell’agro aversano più di quanto si possa immaginare creando un vasto allarme sociale. Non a caso, nella mattinata di ieri davanti ai bar e nelle piazze di Parete nei capannelli presenti nonostante la pandemia e il divieto di assembramenti, non si parlava di altro. La rapina ai danni di una comitiva di ragazzi teneva banco e molti paretani, nel dirsi preoccupati, si auguravano la presenza di maggiori controlli nelle strade del paese che fa da cerniera tra le province di Napoli e Caserta. Una fascia di territorio che si presta a colpi mordi e fuggi, colpendo e facendo perdere velocemente le tracce anche grazie agli svincoli delle superstrade presenti. – continua sotto –
Situazioni che preoccupano non poco anche la politica con il sindaco Gino Pellegrino che, in proposito, ha dichiarato: «Grande è stato lo sgomento in città nell’apprendere della rapina di mercoledì sera. Quanto si deve essere vigliacchi per aggredire ragazzini, poco più che bambini, che passeggiano tranquillamente?». «Esprimo vicinanza – ha continuato il primo cittadino – ai nostri giovanissimi concittadini e alle loro famiglie e confido nel lavoro delle forze dell’ordine e delle autorità giudiziarie. Finora tanti sono stati i malfattori individuati anche grazie al nuovo sistema di videosorveglianza. Spero che possano essere di aiuto per assicurare i responsabili alla giustizia». Un accadimento che potrebbe anche verificarsi in tempi relativamente brevi considerato che i carabinieri stanno visionando alcuni filmati delle videocamere di sicurezza e, anche con l’ausilio delle testimonianze delle vittime, potrebbero arrivare ad identificare i tre autori della rapina.