“Droga dello stupro” consegnata a domicilio a insospettabili professionisti: 6 arresti

di Redazione

6 arresti (tre in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di firma) per un traffico di “droga dello stupro”, smantellato dai carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro uomini e due donne, di nazionalità italiana, cinese e bengalese, accusate di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. – continua sotto –

Scoperta l’esistenza di due differenti contesti criminali, che operavano a Roma e impegnati nello smercio e traffico di droghe sintetiche, come lo Shaboo la Yaba, potenti metamfetamine, ma anche in quello di cocaina e Ghb, conosciuta come “droga dello stupro”, per i suoi potenti effetti di disinnesco dei freni inibitori. Le droghe sintetiche venivano fornite da una grossista cinese, con base in Toscana, che organizzava il trasporto e la consegna fino alla Capitale dello stupefacente necessario. In particolare, la droga arrivava tramite corrieri cinesi che utilizzavano alternativamente mezzi ferroviari o autovetture a noleggio, ben vestiti per non destare sospetti. Giunta ai pusher romani, veniva consegnata ai vari clienti, anche a domicilio, utilizzando monopattini elettrici, in modo da non destare sospetti ed evitare più agevolmente i controlli da parte delle forze dell’ordine. Tra gli assuntori più abituali figuravano professionisti, anche del mondo universitario, ballerini, medici e sportivi. Arrivava così ai clienti della “Roma bene” la “droga dello stupro”, in stile delivery, consegnata direttamente in abitazioni nel centro della capitale, in palazzi signorili fra piazza Navona e piazza Venezia.

L’organizzazione era divisa in due gruppi: uno si occupava di rifornire le comunità etniche fra Marconi e Monteverde Nuovo, spacciando principalmente shaboo, mentre l’altro gruppo, con a capo un trentenne italiano, gestiva lo spaccio della Ghb, la “droga dello stupro” per i clienti italiani, disposti a spendere 7-800 euro per 100 ml di stupefacente. Gli acquirenti inviavano messaggi al pusher chiedendo la droga usando nomi in codice, tra cui ‘Gilda’, ‘Mafalda’ e ‘acqua’ nel caso del Ghb. Tra i clienti, una quindicina quelli individuati dai carabinieri, di cui 8 segnalati come consumatori, a cui veniva consegnato lo stupefacente c’erano, un medico, un professore universitario, un ballerino e un istruttore di arti marziali. La consegna avveniva a domicilio per i clienti, nel periodo in cui era in vigore il ‘coprifuoco’ per l’emergenza Covid.

L’inchiesta è scattata in seguito all’arresto di una cinese nell’ottobre 2020 alla stazione Termini scoperta con shaboo per un valore di 20mila euro e durante l’indagine è stata fermata una ragazza davanti palazzo Madama che si occupava anche lei di consegnare la “droga dello stupro”. IN ALTO IL VIDEO

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico