Non aveva precedenti penali a suo carico, ma nella struttura romagnola che lo ospitava aveva già dato segno di comportamenti pericolosi il 26enne somalo Somane Duula che sabato 11 settembre, a Rimini, ha accoltellato 5 persone: due addette ai controlli su un autobus che gli avevano chiesto di esibire il biglietto e poi, una volta sceso dal mezzo, altre tre persone, tra cui una ragazza di Pesaro e una pensionata di 77 anni che passeggiavano sul lungomare e un bambino bengalese, colpito alla gola, che era in compagnia dei genitori e del fratello. Il piccolo, sottoposto a intervento chirurgico, è fuori pericolo. – continua sotto dopo la foto –
Con sé aveva 7 coltelli da cucina – C’è da capire perché sia salito a bordo del filobus 11, che collega Riccione a Rimini, con un set di 7 coltelli da cucina, e cosa abbia fatto scattare la violenza. L’immigrato è apparso in stato confusionale davanti agli inquirenti: dice di non ricordare nulla di quei minuti, ma avrebbe fatto intendere di aver assunto droghe prima di salire sul mezzo pubblico. Dovrà rispondere alle accuse di tentato omicidio, lesioni e tentata rapina. – continua sotto –
Segnalato alla Prefettura per atteggiamenti aggressivi – Dopo aver girovagato l’Europa, a partire dal 2015, tra Svezia, Danimarca, Austria, Germania e Svizzera, Duula si trovava a Riccione, in un centro di volontariato, dal 25 agosto, in attesa di ricollocamento, dopo aver chiesto lo status di rifugiato politico anche in Italia. Come riferisce Rita Rolfo, responsabile di Croce Rossa Rimini, citata dal Corriere, il 26enne africano era stato “segnalato alla prefettura, con due email di posta elettronica certificata, perché aveva manifestato atteggiamenti aggressivi”. E spiega: “Ci era stato affidato per essere ricollocato altrove. Come da prassi, non sarebbe dovuto uscire, ma non possiamo recludere gli ospiti – e questo, insieme alle mail non recepite dalla prefettura, è un altro vulnus del sistema di accoglienza – Aveva seguito qualche corso d’italiano online, ma era un po’ strano”, conclude Rolfo, auspicando che questa vicenda “non infanghi i risultato della Croce Rossa Rimini: con il nostro lavoro, abbiamo contribuito a tante storie felici di integrazione e inserimento”. – continua sotto –
Lamorgese: “Esclusa pista terroristica” – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha partecipato al comitato per la sicurezza a Rimini dopo l’episodio di sabato: “Abbiamo escluso la pista terroristica. Su questo abbiamo certezza”. “Da Roma abbiamo subito contattato le polizie europee per avere certezza di questo dato”, ha spiegato, definendo quanto successo “un gravissimo episodio criminale”. “E’ stato un episodio – ha aggiunto Lamorgese – che certamente non doveva capitare, ma che poteva capitare in qualunque parte d’Italia o d’Europa. Era una persona evidentemente disturbata, su questo si stanno facendo tutti gli accertamenti del caso dal punto di vista psichiatrico”. “Il lato positivo – ha sottolineato il ministro – è che le vittime non sono più in pericolo di vita e questa è la cosa più importante”.