Carinaro (Caserta) – Il capannone che ospitava le aziende di ricambi d’auto “New Technology and Service” e “We Work”, andato in fiamme lo scorso 16 settembre, non aveva un piano antincendio. Lo scrive oggi il quotidiano Repubblica (leggi qui). In realtà, il piano era stato presentato al Comune di Carinaro tre giorni prima ma doveva ottenere l’autorizzazione preventiva dei Vigili del fuoco che, a quanto pare, non era ancora arrivata. – continua sotto –
Intanto, proseguono le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotte dai carabinieri del Gruppo di Aversa, per accertare le cause dello spaventoso rogo nella zona industriale Asi “Aversa Nord” al confine tra Carinaro e Teverola. Le fiamme potrebbero essere partite nelle vicinanze della cabina elettrica, per poi propagarsi all’interno capannone in cui negli anni ’80 e ’90 era attiva la “Mareco”, azienda operante nel ramo aeronautico, ma sono in corso accertamenti.
Per quanto riguarda la situazione ambientale, si attendono i risultati dei prelievi di terreno (top soil) per misurare le eventuali concentrazioni di inquinanti al suolo. L’Arpac, nel frattempo, ha effettuato analisi delle diossine in atmosfera, registrando il giorno successivo all’incendio valori alti rispetto alla media, poi rientrati nel limite 24 ore dopo, ritenendo che “i dati registrati dalla rete, dal momento dell’avvio dell’incendio fino a tutto il fine settimana, non mostrano significative criticità chiaramente riconducibili all’incendio”.
Ma i sindaci dei comuni che costituiscono l’area industriale “Aversa Nord”, ossia di Carinaro (Nicola Affinito), Teverola (Tommaso Barbato) e Gricignano (Vincenzo Santagata), hanno chiesto un parere sanitario urgente alla competente Asl di Caserta al fine di tutelare la salute della cittadinanza e preservare la pubblica incolumità. L’Asl, da parte sua, ha risposto specificando che qualsiasi azione necessaria per competenza sarà adottata dopo il completamento dell’attività di monitoraggio dell’Arpac.