Cesa (Caserta) – Domenica 24 ottobre i volontari della Protezione Civile saranno nelle principali piazze italiane ed anche quelli di Cesa hanno aderito. Torna, dunque, l’iniziativa “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”, campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. I volontari, le Istituzioni e il mondo della ricerca scientifica saranno ancora una volta insieme per diffondere la cultura della prevenzione e le buone pratiche di Protezione Civile. – continua sotto –
In oltre 500 piazze del territorio nazionale saranno presenti punti informativi “Io non rischio” per sensibilizzare sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto. Contestualmente saranno realizzate centinaia di “Piazze digitali”, per la diffusione della cultura della prevenzione, integrando le piazze fisiche attraverso i social media, le piattaforme di meeting a distanza e gli interventi in diretta.
Protagonisti dell’iniziativa, giunta all’undicesima edizione, sono le migliaia di volontari e volontarie di protezione civile appartenenti a circa 500 associazioni tra sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, gruppi comunali e associazioni territoriali di tutte le regioni d’Italia. Fondamentale per la campagna è il ruolo attivo dei cittadini che possono informarsi e confrontarsi nelle piazze e online. L’evento a livello locale è organizzato dall’assessore delegato Alfonso Marrandino unitamente al coordinatore del nucleo locale Nicola Mangiacapre.
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.