Arrivano i risultati dei prelievi di terreno superficiale (top soil) effettuati da Arpac in seguito all’incendio che lo scorso 16 settembre è divampato in un’azienda all’interno dell’area industriale di Teverola-Carinaro. L’Agenzia ha avviato immediatamente, nel pomeriggio del 16, il monitoraggio degli inquinanti atmosferici nell’area interessata dall’evento (per i risultati si rimanda alle comunicazioni precedenti www.arpacampania.it/incendio-zona-asi-diossine). – continua sotto –
In seguito, il 24 settembre sono stati prelevati cinque campioni di top soil, rispettivamente nei comuni di Teverola, Casaluce, Marcianise, Gricignano di Aversa e nella zona Asi Teverola-Carinaro, nelle aree di possibile ricaduta degli inquinanti atmosferici, delineate in base alle cartografie fornite dall’Osservatorio regionale sicurezza alimentare (Orsa) sulla scorta dei dati sull’andamento prevalente dei venti nelle ore in cui si è consumato l’incendio e in quelle immediatamente successive.
“I valori di concentrazione degli inquinanti ricercati (diossine+furani, policlorobifenili) riscontrati – si legge in una nota dell’Arpac – sono tutti nettamente al di sotto della concentrazione soglia di contaminazione (Csc) prevista dalla normativa per i siti a uso verde pubblico, privato e residenziale (il valore più restrittivo indicato dalla normativa, tabella 1 allegato 5 titolo V parte IV del decreto legislativo 152 del 2006). Le concentrazioni di diossine e furani sono infatti tutte al di sotto di 0,7 ng/Kg s.s. I-TEQ (CSC 10 ng/Kg s.s. I-TEQ); le concentrazioni di Pcb tutte al di sotto di 0,01 mg/Kg s.s. (CSC 0,06 mg/Kg s.s.). In ossequio al principio di precauzione, sono state svolte, a titolo integrativo, ulteriori attività di campionamento in zona, i cui esiti verranno diffusi non appena disponibili”.