Mondragone (Caserta) – «Sulla “salatissima” Tari che sta per arrivare le incongruenze non finiscono mai». Lo sostiene l’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune in una nota che pubblichiamo a seguire. – continua sotto –
«Il costo del servizio rifiuti (che l’Ambc in più di un’occasione ha anzi sottolineato essere stato sottostimato nel nuovo capitolato come in quelli precedenti) viene criticato (ed a ragione) in rapporto alla quantità e alla qualità delle prestazioni rese: la città è permanentemente sporca, cumuli di spazzatura continuano a sorgere in tanti angoli del territorio (a volte generando roghi), la raccolta differenziata non funziona (e non aumenta) e molti dei servizi previsti dal contratto – come denunciato dall’ex Assessore all’Ambiente, che per questi motivi si è addirittura dimesso – non vengono effettuati. A ciò si aggiunga poi che è soltanto una parte di cittadini quella che paga regolarmente e che l’evasione e l’elusione continuano a farla da padrone (senza alcuna politica di lotta all’evasione messa in piedi in oltre quattro anni da parte di Pacifico).
È per questi motivi che l’arrivo nelle case dei Mondragonesi della Tari genera sempre incazzature (al netto del fatto che le tasse fanno sempre incazzare almeno un po’). Incazzature che quest’anno saranno ancor più intense. Stanno per arrivare infatti le salatissime bollette Tari 2021, un salasso per la città, considerato che Pacifico & Co, unici in Italia, hanno aumentato oltre il limite consentito la tassa sui rifiuti (a causa di un aumento – da loro dichiarato, ma senza alcuna giustificazione plausibile – del costo del servizio di ben 932.828 €). Non sappiamo se qualcuno si stia occupando dell’aumento della Tari e dell’autorizzazione che il comune di Mondragone dovrà avere dall’Arera (via Ambito Territoriale Ottimale di Caserta). Noi continuiamo a ritenere possibile un aumento eccedente i limiti imposti nel solo caso in cui si rilevi una situazione di squilibrio economico e finanziario della gestione, come sottolineato, per esempio, in questo puntuale contributo tecnico di Stefano Baldoni di Anutel: ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com).
Siamo in questa situazione? Ma Pacifico quando ha cercato maldestramente di giustificare tale aumento ha (s)parlato di tutt’altro. E, inoltre, non ci risulta che- come scrive Baldoni- l’Etc abbia predisposto un’apposita relazione da inviare all’Arera attestante una serie di elementi dettagliatamente indicati dalla stessa autorità e non ci risulta che l’Etc abbia anche indicato le modalità volte a recuperare la sostenibilità efficiente della gestione. Non sappiamo se l’Arera approverà (o ha già approvato) tale anomalo aumento. Loro intanto cercano di incassarlo subito, spostando i problemi al futuro, a chi arriverà dopo di loro. – continua sotto –
L’Ambc non è stata in grado di leggere il Piano Economico Finanziario (alla delibera di Consiglio di approvazione delle tariffe Tari 2021 il Piano nella sua interezza non è stato allegato e si sono limitati a mettere agli atti 2 tabelle riepilogative e la stessa determina dell’Ato fa riferimento – nella premessa – ad una relazione e al piano grezzo, senza però metterli in allegato) e non conosciamo, quindi, i dati posti alla base della nuova tariffa né tantomeno quelli che hanno portato a determinare le aliquote, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche (un’opzione squisitamente politica, che di fatto viene negata e resta nell’ombra). Non conosciamo, per esempio, il numero, i metri quadrati e i componenti (numero di utenze per nuclei) delle utenze domestiche, oppure il numero e i metri quadri delle utenze non domestiche (e la loro tipologia); non abbiamo potuto leggere la relazione descrittiva del servizio e non siamo stati in grado di ricostruire la procedura che ha portato alla determinazione dei costi in parte fissa e in parte variabile né la ripartizione. E così via.
Eppure, abbiamo passato in rassegna decine di delibere di altri Comuni e tutte erano facilmente leggibili e comprensibili e riportavano chiaramente tutti i dati e i passaggi del procedimento che hanno portato alla determinazione della loro tariffa. Sarà, tuttavia, un nostro limite (e anche quello di qualche esperto che abbiamo scomodato). Chiederemo per questo un accesso agli atti, impegnandoci ad informarvi. Ma le incongruenze sulla Tari 2021 non finiscono mai. Vediamo perché. La determina dell’Ente d’Ambito per la Gestione Integrata dei rifiuti Urbani del 12.7.2021 (la seconda e non quella dell’11.1.2021, perché anche in questo caso il nostro Comune ha pasticciato) firmata dal responsabile del servizio dott. Agostino Dorà, con la quale è stato validato il piano economico finanziario, ha stabilito che “partendo da un Tariffa complessiva riconosciuta pari ad € 5.039.688,00, la Tariffa finale (a causa degli aumenti dei costi dichiarati dal Comune) è pari ad € 5.972.517,00 di cui € 4.811.596,00 pari alla componente variabile ed € 1.160.921,00 pari alla componente fissa”.
La determina del 5.10.2021 del nuovo Responsabile dei tributi Bonuglia di approvazione della lista di carico/ruolo Tari 2021, che fissa la prima rata da pagare già al 20 ottobre prossimo, parla invece di una “Tari per complessivi € 6.125.559,35 di tassa netta ed € 306.277,97 addizionale provinciale (5%) + arrotondamenti € 4,35 per un totale di € 6.431.841,67”. Perché questa differenza in aumento di € 459.324,67 tra la tariffa complessiva riconosciuta e quella che invece arriverà complessivamente addosso ai cittadini? Noi, come dicevamo, cercheremo di chiedere un accesso agli atti. Ma i tempi per ottenerlo, come si sa, non sono rapidi (e neppure certo è l’accoglimento). Per questo, chiediamo alla minoranza consiliare di centrodestra di Giovanni Schiappa e al Capogruppo consiliare del Pd Achille Cennami di intervenire – esercitando la necessaria azione ispettiva e di controllo – affinché si faccia piena luce su questa “benedetta” Tari 2021».