Un rientro esuberante e sentito quello del Gruppo Fai di Aversa (Caserta) durante le giornate del 16 e 17 ottobre. Una proposta alternativa che ha inteso evidenziare realtà eno-naturalistiche già evidenti, con il fine di proporre una ridefinizione di futuristici itinerari in sintonia con un fare turistico basatosi sulla tradizione orale e sul senso ‘serio’ della scienza. Ipogei e alberate di asprinio hanno rappresentato questa sezione, prendendo esempio da realtà già ben strutturate e vigenti, come quelle della Pro Loco di Cesa, relative a figure come Angela Oliva, Alfredo Oliva e Michele Autiero, e quelle di Lusciano con la visita alla cantina ‘I Borboni’ di Nicola Numeroso. – continua sotto –
Una cooperazione tra enti speciali da poter emulare per il naturale amore e interesse per ciò che ci si propone. E un consequenziale relazionarsi ad un’Aversa sotterranea, forse da rimodulare, dove il sapere universitario ha conferito dignità alla città normanna. Alludiamo, dunque, alla grotta del locale “Il Chiostro” di Domenico Balato, affianco alle antiche mura della vecchia chiesa di Sant’Audeno, luogo in cui ebbe i natali Cimarosa; alla Cantina Menale, gestita da Carlo Menale che ha egregiamente concesso la degustazione di vino asprinio e taralli insieme ad una dettagliata illustrazione della sua grotta da parte del professor Marco Vigliotti dell’Università Vanvitelli; alla Grotta del Buono, chiamata così dal proprietario Franco Barbato come monito a ricevere ‘ tutto ciò che è positivo, grotta magistralmente guidata dal dire della professoressa Daniela Ruberti dell’Università Vanvitelli.
Storia e arte vinicola a braccetto, con un’indicazione precisa delle peculiarità del materiale tufaceo, tipico delle nostre grotte. Una certosina analisi temporale basatasi su differenti substrati a venire, con le sovrastanti aperture a imbuti per ogni grotta, la supervisione di ‘carie’ lungo il materiale tufaceo, e tanto altro ancora. Al contempo, una comparazione con l’ancora ambita arte contadina di viticultori che, salendo sui cosiddetti “scalilli”, si apprestano a raccogliere uva da alture di circa 15 metri. Strepitosi scenari naturalistici da stigmatizzare nel tempo. Scene amorose dantesche su Paolo e Francesca sotto le grotte cesane, organizzate dalla Scuola Media ‘Bagno’ presieduta dal dirigente Pietro Corvino.
Un itinerario turistico aversano e limitrofo con agricoltura e cultura geologica a confronto. I vari siti sono stati presieduti dalle instancabili delegate Gruppo Fai Aversa quali Rosalba Corvino, Ilaria Rita Motti, Anna Grimaldi, Mariella Migliore, Ketty Migliaccio, Rossella Pezone; l’organizzazione precedente ha visto attive anche le delegate Nunzia Orabona e Maria Rosaria Preziosi. Hanno dato il loro supporto dei volontari Eva la Canna, Giulia Magliulo, Mariano Scuotri e Assunta Rossi. Il Gruppo Fai di Aversa ringrazia sentitamente l’Amministrazione aversana guidata dal sindaco Alfonso Golia, l’Amministrazione di Cesa guidata dal sindaco Enzo Guida e l’Amministrazione di Lusciano guidata dal sindaco Nicola Esposito. Grande soddisfazione hanno palesato la capogruppo Fai di Aversa Maria Giovanna Pezone: “L’enorme entusiasmo che ci ha contraddistinti ci lascia presagire un futuro Fai sempre più roseo. Grazie a tutti coloro che lo hanno concesso”. Il vicecapogruppo Fortunato Allegro: “Brindiamo alla ripartenza del Fai e all’amore per la bellezza del nostro patrimonio artistico e naturale che dobbiamo tutti noi difendere”. IN ALTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA