Prima gli idranti, a ridosso del varco portuale, poi l’uso anche di lacrimogeni contro i manifestanti. La zona del porto di Trieste, dove dal 15 ottobre protestavano i lavoratori del porto, ai quali si sono aggiunti migliaia di “No Green Pass” da tutta Italia, è stata sgomberata stamani dalle forze dell’ordine. Ma la mobilitazione ha assunto toni violenti. – continua sotto –
Alcune persone sono rimaste ferite nei primi momenti concitati questa mattina, anche se al momento è difficile stabilirne il numero esatto, considerando anche il successivo lancio di lacrimogeni, che ha visto un fuggi fuggi generale. I manifestanti si sono poi ricompattati per un lungo corteo, spostandosi verso il centro cittadino. Slogan, cartelli e striscioni accompagnano il serpentone, dove è presente anche Stefano Puzzer, il portuale che per primo si è fatto portavoce della mobilitazione nei giorni scorsi, salvo poi dimettersi, restando però fermo nelle idee anti-green pass.
La condanna del coordinamento portuali – Il coordinamento lavoratori portuali Trieste ha emesso un comunicato pochi minuti fa, dove si legge che “condanna con molta forza l’odierno pesante intervento delle forze dell’ordine con idranti, manganelli e lacrimogeni contro una pacifica folla di manifestanti al varco IV del porto di Trieste. Una folla assolutamente pacifica, che in nessun momento aveva impedito il libero transito da e per il porto attraverso il Varco IV”. Il coordinamento ringrazia poi i portuali “per aver dimostrato ancora una volta la loro immensa generosità e il loro grande senso di responsabilità interponendosi tra le forze dell’ordine e la folla al fine di tutelare l’incolumità di tutti ed evitare il degenerare della situazione”. Il comitato prende atto che “il presidio è finito e conferma quanto espresso nel comunicato non rettificato del 16/10/2021. Conseguentemente riafferma di non aver alcuna intenzione di recedere dalla battaglia contro l’infame decreto che impone ai lavoratori di pagare per poter lavorare”.
Protesta spostatasi nel centro città – La folla di manifestanti anti green pass, sgomberati dal porto di Trieste, ha poi raggiunto piazza Unità d’Italia, il cuore della città, dove hanno sede la Prefettura, il Municipio e il palazzo della Regione. Un fiume di persone si sta riversando nella zona, urlando slogan come “la gente come noi non molla mai”, “libertà” e “no green pass”. Portuali, insieme a migliaia di manifestanti giunti da tutta Italia, per dire no alla certificazione verde. Ma la folla non si è fermata in piazza Unità d’Italia e si è mossa ancora, bloccando il traffico delle varie strade attraversate. Intanto, diversi manifestanti sono rimasti a protestare fuori dal varco 4. La strada antistante, via Fiamme gialle, è stata chiusa al traffico. – continua sotto –
Puzzer: “Ci hanno attaccato, non ho parole” – Si sono seduti nel pieno centro di Trieste, in mezzo a Municipio, Prefettura e palazzo della Regione, monitorati dalla presenza delle forze dell’ordine. Sono i manifestanti no green pass, che dopo le proteste e gli scontri della mattinata e un corteo improvvisato nelle vie cittadine, si sono fermati in piazza Unità d’Italia. A prendere la parola, al megafono, poco fa, è stato Stefano Puzzer, lavoratore portuale, leader della manifestazione fin dal 15 ottobre: “Dobbiamo rimanere pacifici – ha detto – fino alla fine, abbiamo diritti da far rispettare e non con la forza, come ci hanno dimostrato questa mattina. C’erano bambini, famiglie, ci hanno attaccato e non ho parole, non me lo sarei mai aspettato”. Un invito a tutti a restare calmi ora, anche se alcuni manifestanti hanno inveito ripetutamente nei confronti delle forze dell’ordine, schierati in massa nel perimetro della piazza. Provocazioni e insulti rivolti agli agenti, ripresi anche in alcuni video che hanno fatto rapidamente il giro dei social. Tutti sono fermi nel cuore della città, in attesa di altri manifestanti, rimasti nella zona del porto, che stanno raggiungendo il centro, mentre continuano cori e slogan per ribadire che “noi non molliamo”.
Meloni: “Governo non ferma sbandati a rave illegale, mentre sui lavoratori usa idranti” – “Idranti contro i lavoratori che scioperano al porto di Trieste. Lo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, nulla ha fatto per impedire l’assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l’immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio e della criminalità, che nulla fa contro le occupazioni abusive di case e palazzi privati, tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro. Così come vuole la Costituzione, così come richiesto pure dalla Ue. Sindacati muti, media accondiscendenti, forze politiche di maggioranza plaudenti. Ecco in cosa stanno trasformando l’Italia”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Salvini: “A neofascisti Roma via libera, su pacifici lavoratori gli idranti” – “Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?”, dice il segretario della Lega Matteo Salvini. – continua sotto –
Marcucci (Pd): “Stupiscono distinguo di Meloni e Salvini” – “Le forze dell’ordine vanno ringraziate sempre, anche per come stanno facendo rispettare la legge, ora a Trieste. Stupiscono i distinguo di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini, che pure è un ex ministro dell’interno. Al porto di Trieste c’è un presidio che più dei portuali è ad opera di una sorta di ‘nazionale’ del dissenso”. Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci. IN ALTO IL VIDEO