Roma, brucia il “Ponte di Ferro”: tre quartieri al buio

di Redazione

Il ponte dell’Industria del quartiere Ostiense, noto a Roma come “Ponte di Ferro”, ha preso fuoco poco prima di mezzanotte di sabato. Un rogo di vaste dimensioni, che ha causato il crollo di una parte laterale della struttura, che collega Trastevere con Ostiense – zone della movida – attraversando il Tevere, senza però comprometterne apparentemente la stabilità statica né causare feriti. La presenza di alcune persone accampate sotto al ponte e di alcune sterpaglie potrebbe aver avuto un ruolo di detonatore delle fiamme, che hanno avvolto le tubature del gas e dell’elettricità che corrono lungo il ponte. – continua sotto –

La struttura ha una lunghezza di 131,20 metri, una larghezza di 7,25 metri e presenta tre luci a travate metalliche e il rogo ha fatto crollare una sezione lunga circa sette metri di una passerella che corre sotto la struttura e che serviva per la manutenzione e il passaggio di cavi elettrici. Lo ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Roma, Francesco Notaro, intervenuto sul luogo dell’incendio per spegnere il quale sono stati impegnati circa 40 uomini.

“È presto per dire quando sarà possibile riaprire il ponte” ha aggiunto Notaro, “perché anche se la struttura in sé appare intatta, abbiamo già notato delle possibili deformazioni. Serviranno un sopralluogo e altre verifiche”. Molto alta la temperatura raggiunta dalle fiamme, alimentata dal rivestimento di gomma dei cavi elettrici. A scatenare il rogo, ha riferito Notaro, potrebbero essere state le bombole di gas usate da alcuni senza dimora che si erano creati alloggi di fortuna proprio lungo la passerella sotto al ponte.  In pochi minuti il ponte è stato avvolto dalle fiamme in diversi punti. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente ma hanno dovuto attendere alcuni istanti prima di mettere mano ai cavi elettrici, poi hanno impiegato 40 minuti per spingere il rogo. Dopo pochi minuti è venuta giù una passerella lunga circa 7 metri che corre sotto la struttura e che serviva per la manutenzione e il passaggio di cavi elettrici, spiegano i vigili del fuoco.

Parti di alcuni quartieri di Roma sono in blackout a causa delle fiamme. Diverse le segnalazioni dei cittadini che lamentano la mancanza di luce ed elettricità, oltre che a Ostiense, anche a Trastevere e a Monteverde. Sul posto la sindaca uscente Virginia Raggi. “Al momento quello che possiamo dire è che stringe il cuore vedere un pezzo di storia ridotto così. Domattina è stato convocato il comitato comunale per vedere i servizi, gas e luce. E poi bisogna vedere la stabilità strutturale. Dopo cercheremo di lavorare sulla riapertura della viabilità. Per ora l’importante è che non risultano persone ferite. Ci sono accertamenti in corso”. Poco dopo è arrivato anche Roberto Gualtieri, candidato sindaco del centrosinistra. “Abbiamo avuto molta paura – spiega il minisindaco di Garbatella, Amedeo Ciaccheri – ancora nel quadrante mancano acqua e luce, sono state scene davvero drammatiche”. – continua sotto –

Il nome ufficiale è Ponte dell’Industria, ma per tutti a Roma è, o forse è meglio dire era, Ponte di Ferro. Fu costruito tra il 1862 e il 1863 da una società belga per consentire alla linea ferroviaria proveniente da Civitavecchia, che fino ad allora aveva avuto la sua stazione appena fuori Porta Portese, di congiungersi alla nuova stazione ferroviaria centrale di Termini. La società belga effettuò il lavoro in Inghilterra, poi il ponte fu trasferito in pezzi a Roma, dove fu montato. Inizialmente costituito da arcate in ferro e ghisa appoggiate su piloni costituiti da tubi di ghisa riempiti di calcestruzzo, si sollevava nella parte centrale per permettere ai piroscafi e ai bastimenti armati di passare liberamente. Il 10 luglio 1863 sul ponte transitò la prima locomotiva e il 14 luglio successivo gli ingegneri pontifici vi fecero passare due treni nello stesso momento per le prove di carico. Il 24 settembre, alla presenza di Papa Pio IX, sul ponte passò ufficialmente il primo treno della linea Roma-Civitavecchia.  Nel 1910 il ponte dell’Industria fu sostituito, per la viabilità ferroviaria, dal vicino ponte di San Paolo poco più a monte e nel 1911 la sua struttura fu sottoposta a radicali rifacimenti: da allora il ponte viene transitato, nei due sensi, da pedoni, su appositi marciapiedi, e da vetture. Il 7 aprile 1944 il ponte fu testimone della barbarie nazifascista. Dieci donne furono sommariamente giustiziate dalle truppe del servizio di sicurezza delle SS dopo l’assalto a un forno che riforniva le truppe d’occupazione tedesche. Le donne, sorprese dai militari tedeschi con pane e farina, furono allineate sulle transenne del ponte dell’Industria sul lato di via del Porto Fluviale e fucilate. IN ALTO IL VIDEO

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