Truffe e furti ai danni di Enel e Italgas: sgominata organizzazione tra Napoli e Salerno

di Redazione

Tra le province di Napoli e Salerno, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Sezione Operativa della compagnia di Marcianise (Caserta), agli ordini del capitano Lucio Pellegrino, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Nola, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 14 persone, di cui due finite in carcere, una agli arresti domiciliari e altre undici sottoposte a obbligo di dimora. A carico degli indagati è stato anche effettuato il sequestro preventivo di beni per un importo pari a 462.400 euro. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata al compimento di furti aggravati e truffe, realizzati in concorso con i titolari di attività commerciali, in materia di energia elettrica e gas naturale. – continua sotto – 

L’operazione arriva al culmine di un’ampia e capillare attività investigativa svolta, dal mese di novembre 2015 al mese di dicembre 2017, dai carabinieri con attività tecniche (intercettazioni telefoniche ed ambientali) servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri. Individuata e documentata l’esistenza di un vero e proprio “mercato illecito” che agisce in vera e propria “concorrenza” rispetto ai fornitori di energia elettrica e di gas nazionali, attraverso la commissione di una serie indeterminata di reati, soprattutto truffe e furti aggravati, avvalendosi di un’organizzazione di tipo “imprenditoriale”, dotata di mezzi, luoghi e persone per il conseguimento dell’illecito profitto ai danni di aziende erogatrici di servizi di fornitura di energia elettrica e gas, tra cui Enel e Italgas, per un controvalore di complessivi 3 milioni e 300mila euro circa. Con l’ausilio di personale specializzato Italgas ed Enel, gli investigatori hanno appurato le sofisticate modalità con cui si concretizzavano le azioni criminose: manomissione dei contatori con alterazione dei circuiti elettronici, alterazione del cronografo, installazione di radiocomando per l’interruzione comandata delle “fasi”, volture ripetute nel tempo con intestazione fittizia in capo a soggetti inesistenti ovvero a soggetti ignari delle operazioni delittuose in corso.

In carcere sono finiti i sessantenni N.E. e C. A., ritenuti “capi-promotori” ed ideatori delle particolari tecniche fraudolente utilizzate. Entrambi, secondo quanto emerso dalle indagini, provvedevano alla materiale manomissione dei contatori con diverse tecniche anche innovative; fornivano direttive agli altri associati in merito alla gestione dei diversi clienti provvedendo, all’occorrenza, a fornire assistenza tecnica e/o amministrativa, in prima persona, per le pratiche di intestazione fittizia delle forniture o incaricando altri associati di seguito indicati con il ruolo di tecnico elettricista; riscuotevano direttamente dai clienti e/o dagli altri associati con il ruolo di “commerciali” referenti di zona sul territorio, i compensi mensili (o periodici) a titolo di “canone” per il servizio prestato; provvedevano alla spartizione dei predetti proventi delittuosi fra gli associati. Inoltre, uno di essi, N.E., era anche addetto ad istruire e curare le pratiche “amministrative” fraudolente finalizzate alle fittizie intestazioni delle forniture energetiche. Ai domiciliari, invece, è stato assegnato L.G., dipendente della società Italgas Spa. IN ALTO IL VIDEO

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