A Cesa (Caserta) i finanzieri del Gruppo di Aversa hanno individuato un opificio adibito alla produzione di calzature completamente abusivo e sconosciuto al Fisco, al cui interno erano impiegati 6 lavoratori in nero. – continua sotto –
Il titolare dell’azienda operava, tra l’altro, in assenza di autorizzazioni per l’emissione in atmosfera dei fumi generati dalla lavorazione dei pellami e non era in regola con la normativa in materia di smaltimento dei rifiuti speciali prodotti. Per tali ragioni, l’imprenditore è stato denunciato a piede libero alla Procura di Napoli Nord per gestione di rifiuti non autorizzata ed emissione non autorizzata di fumi in atmosfera. Sequestrati l’intero opificio, di superficie pari a circa 300 mq, i numerosi macchinari impiegati per la fabbricazione delle scarpe ed una settantina di contenitori di colla e prodotti chimici rinvenuti.
L’intervento delle Fiamme gialle, scaturito dal costante impegno profuso per l’acquisizione di informazioni utili ad individuare aziende “sommerse” e operanti in modo illegale, ha così impedito che l’immissione incontrollata dei fumi in atmosfera continuasse a recare pregiudizio alla salute degli abitanti della zona ed all’ambiente circostante, oltreché lo smaltimento illegale di rifiuti speciali contribuisse all’inquinamento dei suoli ed al deturpamento del territorio.
Nel contempo, i paralleli accertamenti amministrativi hanno consentito di accertare che dei 6 operai in nero individuati all’interno dell’opificio tre percepivano il “Reddito di Cittadinanza” mentre un quarto soggetto risultava addirittura percettore di indennità di disoccupazione, (la cosiddetta “Naspi). Le loro posizioni saranno comunicate ai competenti Uffici Ispettivi del Lavoro ed all’Autorità Giudiziaria per le previste sanzioni penali e la decadenza del beneficio in uno al recupero delle somme indebitamente percepite.