Gricignano (Caserta) – Non solo biodigestore. Comitati e associazioni tornano alla carica e chiedono al sindaco Vincenzo Santagata e all’amministrazione di Gricignano chiarimenti sugli sviluppi della vicenda Ecoplus e sulle presunte commistioni tra alcuni amministratori e gli imprenditori del comparto rifiuti. – continua sotto –
“Ecoplus è una vicenda, senza fine, di una società da tempo cerca di insediarsi sul nostro territorio per trattare rifiuti”, esordiscono in una nota congiunta i comitati #NoBiodigestore, Aria Pulita e Comitato Donne e le associazioni Grecina, Idee in Comune e Urrbt, tornando sulle polemiche, sollevate nei mesi scorsi, relative all’assenza del Comune di Gricignano alle conferenze dei servizi nell’iter che ha portato, ad ottobre 2020, al rilascio dell’autorizzazione regionale ad un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti sul territorio. Atto a cui è seguito il successivo decreto regionale, datato 22 gennaio 2021, che autorizza la Ecoplus alla lavorazione anche di umido con conseguente produzione di materia prima e seconda per biogas. “Un decreto ‘sfuggito’ al sindaco ed a tutti i consiglieri per stessa ammissione del primo cittadino”, ricordano comitati e associazioni che da allora hanno monitorato con molta attenzione la vicenda, sostenendo che “la messa in opera dell’impianto Ecoplus aggraverebbe il disagio dei miasmi e l’inquinamento presenti sul nostro territorio, oltre al fatto che potrebbe creare sinergia con il Biodigestore di Ambyenta Campania”.
Secondo gli attivisti per risolvere definitamente la questione era necessario il diniego del permesso a costruire, chiesto con forza all’ufficio tecnico comunale attraverso la presentazione di diverse diffide in cui venivano indicate le tante motivazioni urbanistiche che avrebbero dovuto accompagnare il provvedimento: la modifica dell’articolo 50 del regolamento edilizio, la famosa “variante Coppola”, il vincolo a servizi del Prg dell’Asi, il corridoio ecologico dei Regi Lagni, la sentenza del Tar del 2013. “Ma, guarda caso, il diniego emesso dal comune di Gricignano e tanto pubblicizzato dal sindaco Santagata e dai suoi, si basava sulla ‘singola e discussa’ motivazione della mancanza del nulla osta dell’Asi. Quando poi la stessa Asi nelle famose conferenze di servizi del 2020, ignorate dal Comune, rilasciava parere positivo”, sottolineano gli attivisti che nutrono “forti perplessità sull’intera questione” ed hanno “la sensazione che i provvedimenti intrapresi siano ‘una finta’ per tacitare gli animi e far rientrare Ecoplus dalla finestra”. E il ricorso presentato dalla società contro il Comune (leggi qui il documento integrale) e il suo atto di diniego amplifica le loro preoccupazioni. “Un ricorso – spiegano – che parla di difetto di istruttoria, di eccesso di potere e sviamento”.
“Su questa storia – continuano – pensiamo che sia doveroso da parte del sindaco e dell’amministrazione un chiarimento a tutti i cittadini. Come doveroso sarebbe stato il chiarimento sulle dichiarazioni fatte da Capece (titolare della Progest, ndr.) il 5 ottobre scorso, nella sede del comitato #NoBiodigestore, secondo il quale il progetto di Ambyenta nasceva in cooperazione con Giuseppe Iuliano, fratello della ‘riconfermata’ assessore Filomena Iuliano, e l’imprenditore Carmine Della Gatta” (leggi qui). “Oggi – concludono comitati e associazioni – è forte l’esigenza di far luce sulle presunte commistioni tra alcuni amministratori e gli imprenditori del comparto rifiuti. I cittadini hanno il diritto di sapere e ad avere chiarimenti in merito, e questo silenzio è irrispettoso nei loro confronti. Chiediamo al sindaco ed all’intera amministrazione un confronto aperto con tutti i cittadini e le associazioni”. Intanto, mercoledì 10 novembre, alle ore 21, nella sede del comitato #NoBiodigestore, in via Sant’Antonio Abate 55, si terrà un incontro sul tema a cui è invitata a partecipare l’intera cittadinanza.