Gricignano (Caserta) – Il nuovo Puc di Gricignano decaduto per scadenza dei termini per valutare le osservazioni? Un quesito che molti, soprattutto negli ambienti di opposizione, si stanno ponendo in queste ore dopo che sui social qualcuno ha fatto notare come all’articolo 3, comma 3, del Regolamento di attuazione per il governo del territorio varato dalla Giunta regionale della Campania – tra l’altro richiamato nella delibera di giunta comunale dello scorso 18 settembre con cui è stato adottato il nuovo piano urbanistico – viene stabilito che “la giunta dell’amministrazione procedente entro 90 giorni dalla pubblicazione del piano, per i comuni al di sotto dei 15mila abitanti, a pena di decadenza, valuta e recepisce le osservazioni del piano”. – continua sotto –
C’è, tuttavia, da considerare che, pur essendo decaduti i termini per le osservazioni, l’amministrazione comunale non ha potuto procedere per l’assenza del tecnico responsabile, decaduto dall’incarico perché conferitogli illegittimamente, come ha evidenziato anche il Ministero dell’Interno. L’amministrazione, pertanto, avrebbe una sorta di “giustificazione” per procedere alle osservazioni anche oltre il termine previsto dal regolamento regionale. Ma questo è un aspetto ancora da chiarire – visto che comunque al Comune, intanto, un tecnico c’è e potrebbe valutare anche le osservazioni – e che, quindi, potrebbe rappresentare un elemento per un ulteriore ricorso contro il piano urbanistico.
Già sul nuovo Puc, infatti, pende un’istanza presentata al Tar dall’associazione “Aria Pulita” e da alcuni cittadini (leggi qui) che chiedono l’annullamento della delibera e di tutti gli atti connessi posti in essere dalla giunta Santagata. Tra le motivazioni – oltre ai presunti conflitti di interesse relativi al fatto che gran parte dei terreni che nel preliminare del Puc sono passati da “verde agricolo” a “zona residenziale” apparterrebbero ai membri della giunta comunale o a loro parenti o affini entro il quarto grado – c’è anche quello riguardante l’illegittimità dell’incarico di Rup (responsabile unico del procedimento) conferito ad un tecnico che non poteva essere assunto nell’organico comunale poiché l’Ente è in “condizioni strutturalmente deficitarie”. Insomma, come per il biodigestore, forse anche questa storia del Puc sembra si appresti a diventare l’ennesima “telenovela” cittadina.