Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Quest’anno, l’Università della Campania “Vanvitelli” scende in campo per un confronto sui temi della violenza sulle donne, unendo la propria voce a quella delle istituzioni locali. Una mattinata di riflessione su un tema che resta purtroppo di estrema attualità e che, nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, l’appassionato lavoro di tante associazioni che si impegnano sul fronte dell’aiuto e del sostegno alle donne maltrattate, nonostante l’approvazione delle norme sullo stalking, la violenza morale e fisica contro le donne è ancora un fenomeno in spaventosa crescita, una emergenza gravissima. – continua sotto –
L’iniziativa, sostenuta anche dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo e patrocinata dal Comune di Santa Maria Capua Vetere, vedrà la partecipazione delle Autorità istituzionali di Ateneo e del territorio e si svolgerà il 25 novembre, presso l’Aulario dell’Ateneo di Santa Maria Capua Vetere. Ricco il palinsesto di attività predisposto dalle Delegate di Ateneo alle Pari opportunità (professoressa Marianna Pignata), alla Terza Missione e Promozione del territorio (professoressa Lucia Monaco), e dalla Commissione Orientamento e rapporti con le scuole del Dipartimento di Giurisprudenza (rappresentata dalla Professoressa Mena Minafra) in sinergia con Spazio donna Onlus, L’isola di Arturo onlus, Osservatorio Giuridico Italiano, Ali della Mente, Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla.
L’evento, moderato dalla giornalista Nadia Verdile coinvolgerà, infatti, non solo gli studenti dell’Ateneo, ma anche i numerosi alunni delle scuole medie e superiori del territorio che ascolteranno la testimonianza di una donna, che pur mantenendo l’anonimato, protetta in una casa rifugio, racconterà l’importanza della denuncia. A fare da cornice all’evento la partecipazione del Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, del Sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, della Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella, a cui seguiranno gli interventi di Alessandro Milita , Procuratore della Repubblica Aggiunto presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di Rosa Cimmino Commissario Capo della Polizia di Stato della Questura di Caserta, di Teresa Bene Coordinatrice Progetto Europeo “Never Again” sulla vittimizzazione secondaria e di Giovanna Palermo Direttrice del Master in “Criminologia, psicopatologia criminale e politiche per la sicurezza sociale” dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli. Infine interverranno le avvocate Drusilla De Nicola e Martina Pisicitelli dell’Associazione Spazio donna onlus.
Si assisterà alla performance del gruppo teatrale Ali della Mente, Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla e Si presenteranno il fumetto “il volo di Mia” a cura di Lucia Monaco e Roberto Saccone (L’isola di Arturo onlus) e, successivamente, alcune sequenze del documentario Femminicidi: i casi Rea e Kercher (regia di Frencesco De Falco e Federica D’Ignoti) in collaborazione con gli studenti del corso di Laurea triennale in Scienze delle investigazioni e della sicurezza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” a cura dell’avvocato Tiziana Barrella (responsabile scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano). La manifestazione rappresenterà un’altra tappa fondamentale di un percorso educativo ambizioso che impegna l’Ateneo nella diffusione di una educazione alla legalità e al rispetto. – continua sotto –
La giornata rappresenta un’altra tappa di un percorso educativo ambizioso, che impegna ormai da diversi anni l’Ateneo, grazie anche al supporto delle Istituzioni del territorio, in continue attività e riflessioni. Purtroppo, dagli ultimi dati Istat, dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita, proprio perché consumata per lo più all’interno di contesti familiari. C’è una responsabilità collettiva di fronte al problema culturale sotteso al fenomeno. Ci sono però parole e condotte che possono aiutare le donne a liberarsi da una gabbia e denunciare violenze e sopraffazioni: ed è su questo fronte che l’Ateneo gioca un ruolo centrale sul piano culturale e della formazione specifica dei futuri operatori, insieme a tutta la comunità studentesca soprattutto sul piano della sensibilizzazione alla cultura della non violenza”.