San Cipriano d’Aversa, i movimenti accusano: “Cimitero, uno scempio con i soldi dei cittadini”

di Redazione

San Cipriano d’Aversa (Caserta) – “Cimitero, uno scempio con i soldi dei sanciprianesi”. E’ il giudizio dato dai movimento politico-culturali “San Cipriano Bene Comune” e “San Cipriano nel Cuore”. Riceviamo e pubblichiamo a seguire la loro nota. – continua sotto –

«Il sindaco aveva a disposizione un progetto già depositato al comune che replicava la stessa impronta di quello esistente. Nel contratto sottoscritto con i vecchi progettisti vi era una clausola che obbligava i tecnici ad apportare aggiornamenti, dovuti a modifiche normative, gratuitamente, cioè “senza nessun onere economico da parte del committente”.

Il sindaco non ha voluto, si è fatto realizzare un nuovo progetto che già prima di iniziare i lavori ha necessitato di una variante “in corso d’opera”. A leggere le carte e confrontandole con quelle indicate nella determina N 720 del 26/10/2021 si apprende che il nuovo progetto voluto dal sindaco era totalmente carente delle minime previsioni progettuali. Erano carenti le strutture, sottodimensionate le armature, insufficienti i muri di contenimento e insufficienti le grandezze delle opere. Insomma era un progetto realizzato senza un minimo criterio di sicurezza. Addirittura nella determina n 720 del 26.10.21 si legge che l’ente ha richiesto, dopo aver appaltato i lavori e dopo la firma del contratto con l’impresa esecutrice, “ulteriori indagini geologiche, un rilievo plano altimetrico, un rilievo fotografico”. Hanno firmato il contratto con la ditta esponendo l’ente a richieste risarcitorie e solo dopo si sono accorti che non solo erano carenti le indagini geotecniche, ma che mancava un banale rilievo delle quote e, addirittura, un misero rilievo fotografico.

Durante la gara c’era un ingegnere che svolgeva le funzioni di Rup che subito dopo si è dimesso. Perché? Noi il motivo lo sappiamo, o meglio lo leggiamo tra le righe delle determine successive. Il Rup si è dimesso perché ha capito che si poteva portare avanti questo procedimento solo attraverso rimedi illegittimi. Infatti è quello che è accaduto. Successivamente all’avvio dei lavori, ci si può trovare davanti a degli eventi cosiddetti “imprevisti e imprevedibili”. In questi casi, è di regola e si rende necessaria una variante al progetto che tenga conto degli accadimenti. A San Cipriano invece, prima ancora di iniziare i lavori e in spregio alle leggi e alle disposizioni dell’autorità anticorruzione (Anac) ci si è avventurati nell’inventare delle “circostanze impreviste e imprevedibili” per apportare una modifica sostanziale al progetto che in realtà è servita solo a porre delle toppe e nascondere evidenti responsabilità erariali. Quali sarebbero le “circostanze impreviste e imprevedibili”? Non è dato saperlo, nelle carte non ce n’è traccia, anzi negli elaborati strutturali a corredo del primo progetto si apprende che “durante l’esecuzione delle prove e dell’elaborazione dei dati non sono emerse problematiche rilevanti alla realizzazione delle opere” (tavole N. 21,30,39,48, paragrafo 3.1, 3.2, 3.3 in tutte le tavole strutturali risulta il sindaco come committente e non il Comune). Nella relazione generale a pag. 2 è riportato: “da un punto di vista tecnico non esistono impedimenti alla realizzazione delle opere”. – continua sotto –

Qualcuno evidentemente non sta dicendo il vero. Abbiamo forti perplessità nel ritenere che l’importo d’incremento dichiarato (14,99%) sia quello reale per due ordini di motivi. Il primo è che stranamente si fermano ad un pelo dall’errore progettuale che scatta dal 15%, il secondo è dato dalla verifica comparativa degli elaborati progettuali da cui si dovrà apprezzare se, per caso, dal progetto principale siano state sottratte delle categorie di lavorazioni che hanno compresso il valore economico iniziale. Ma su questo aggiorneremo i cittadini non appena verremo in possesso di tutti i documenti che abbiamo ufficialmente richiesto. In tutto questo sfacelo risultano naturali le dimissioni del Rup che in questo modo non partecipa ad un disegno balordo.

Veniamo agli aspetti economici:

  1. Attualmente è in corso una richiesta di risarcimento economico intentata dai tecnici del progetto scartato dal sindaco per il pagamento della parcella che nella migliore delle ipotesi potrebbe superare 100.000,00 euro. 2. Il sindaco ha affidato, dopo la gara, la direzione dei lavori per un importo depurato dal ribasso di €51.000,00.
  2. Agli stessi tecnici è stata riconosciuta una parcella di € 41.000,00 per la redazione della variante;
  3. Dovrà liquidare € 34.000,00 ad un altro tecnico per la necessità di ulteriori figure professionali;
  4. Sono state richieste ulteriori indagini geognostiche, nonostante già eseguite nel primo progetto secondo i dettami del DM infrastrutture e trasporti 17.01.18. L’ultima è costata 8.175.39 e non è dato sapere le precedenti a quanto ammontino. Ipotizziamo che tra le diverse fasi siano stati spese risorse per circa 30.000,00 euro.
  5. Ha staccato un assegno di € 2.500,00 per un tecnico esterno che ha validato il progetto che poi è stato sottoposto a variante, quindi tanto valido non era.
  6. Tenuto conto che l’aggiudicazione definitiva è avvenuta quasi un anno fa e ad oggi non sono ancora iniziati i lavori, il comune si ritroverà a dover far fronte alle disposizioni del DM “caro prezzi” del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile del 11.11.21 contenente la rilevazione delle variazioni percentuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione. Le stazioni appaltanti dovranno riconoscere un adeguamento dei prezzi attingendo dalle somme disponibili nel quadro economico, dagli imprevisti e dai ribassi d’asta. – continua sotto –

Innanzitutto non si comprende il perché alla direzione lavori è stata riconosciuta una parcella di € 51.000,00 per la direzione di un lavoro di un importo di un milione e mezzo, mentre per la variante di € 223.000,00 gli è stata riconosciuta una parcella di € 41.000,00.

Sulla determina n 661 del 06/10/21 non c’è traccia di come è stato quantificato l’importo riconosciuto per la variante, si rimanda ad un allegato che in realtà non è rintracciabile nella “sezione trasparenza” del sito web del comune.

Insomma tra risorse già spese, e altre cristallizzate che dovranno essere corrisposte in forza di contratti già sottoscritti, in proporzione alle opere realizzate, possiamo tranquillamente dire che ad oggi quella del cimitero è la recinzione di cantiere più costosa della storia dei lavori pubblici.

Alla fine di questa ricostruzione, fatta per rendere edotti i cittadini su quello che succede con i loro soldi, alcune domande nascono spontanee: Perché il sindaco si è ostinato nel percorrere una strada senza uscita esponendo l’ente a notevoli pregiudizi economici? Perché dopo tanto tempo ci si è impuntati su una soluzione improponibile e illegittima? Ci ritorna in mente anche quella lettera anonima ricevuta in passato dal sindaco contenente minacce a lui e alla sua famiglia. Lui stesso ebbe modo di confessare che quelle minacce erano state partorite dalla sua stessa maggioranza e si incentravano sui lavori per l’ampliamento del cimitero. Quelle minacce c’entrano qualcosa? Hanno un ruolo in tutto questo guazzabuglio che si è creato? Nell’attesa che i cittadini possano avere risposte chiare, abbiamo formalmente depositato al comune una richiesta di accesso generalizzato agli atti. Gli atti sono pubblici e dovranno essere resi disponibili a chi li vuole studiare, nell’eventualità che qualcuno volesse negare tale diritto ebbene che sappia che comunque non sarebbe un problema, perché prima o poi a qualcuno dovrà rispondere su questa faccenda».

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